Workshop sullo spanking  -  Trieste  8 Febbraio 2020  -  15:30/19:30

 

Il BDSM è rispetto e sensualità, un modo di esprimere la propria sessualità, senza necessariamente fare sesso genitale (che è normalmente riservato nelle sue varie forme alle persone con cui ci si accompagna nella vita) con l’obiettivo di creare momenti di benessere per sé e per i propri partners,

Qualcuno mi ha chiesto come è possibile che l’uso delle fruste o di oggetti per colpire possa procurare piacere: chi ha provato questi giochi con le persone giuste sa che la sensazione morbosa che prova chi è frustato, contiene tanti componenti, tra cui anche il dolore, ma che questo è lo stretto indispensabile per attivare la risposta endorfinica del corpo che lo tramuta in piacere crescente. Da parte di chi frusta invece si stabilisce una comunicazione profonda attraverso le risposte corporee, i mugolii, le parole disarticolate, i pianti, di chi è frustato che trasmette una sensazione di potere e soddisfazione che spesso supera l’intensità dell’orgasmo.

Che sia una tenera sculacciata sulle ginocchia o una forte e sadica fustigazione con una frusta, si tratta sempre di un momento di forte emozione condivisa che porta ad un benessere diffuso e duraturo, se viene fatto rispettando i rispettivi limiti e sensibilità.

Da questo segue che se non si ha consuetudine con il partner, bisogna procedere con gradualità ed attenzione per le reazioni fisiche e psichiche da lui vissute.

 

Incomincerei con l’introdurre le tematiche essenziali comuni ad ogni pratica BDSM:

•      Approccio

•      Sicurezza

•      Cenni di fisiologia del dolore

•      Posizioni 

•      Classificazione degli strumenti e loro uso

 

Approccio

All’interno del BDSM esperienze come l’essere frustati o sculacciati vengono sperimentate in maniera del tutto eccitante e senza costrizione alcuna. Tutti e due i partecipanti concordano la pratica da realizzare e soprattutto fino a che punto possono e sono pronti a spingersi, mantenendo sempre l’assoluto rispetto reciproco e la massima sicurezza. La verberazione è un modo di esprimere la propria sessualità, senza necessariamente fare sesso genitale, con l’obiettivo di creare momenti di benessere per sé e per i propri partners, Al termine del gioco, che se ben condotto può durare anche qualche ora, si deve operare la corretta aftercare, non tanto per accudire eventuali segni e lividi, che normalmente non ci debbono essere, quanto per riportare il sub allo stato di serenità, soprattutto se si è raggiunto il subspace.

 

Sicurezza

Nel BDSM si sono costruiti nel tempo diverse strutture di negoziato per evitare ogni abuso.  per cui mi dilungherò spesso sul modo più sicuro di usare ogni strumento, pur nella consapevolezza che non esiste la sicurezza assoluta nel BDSM e che la maggiore garanzia di sicurezza sta nella capacità di controllo (ed autocontrollo) del dominante. E’ bene tenere in mente una regola fondamentale: bisogna colpire solo le zone dove ci sono i muscoli. Testa e collo non vanno assolutamente colpiti, stessa cosa vale per il ventre, mani, gomiti e polsi. Nessun problema invece per zone quali natiche e cosce che sono ricche di massa muscolare e quindi possono essere tranquillamente coinvolte. . Nel caso della verberazione si ha a che fare con tutti i danni alla pelle o alla sottostante muscolatura, perciò è bene avere a portata di mano un disinfettante, il Bialcol, Citrosil, Lysoform medical o similari (cloruro di benzalconio o ammonio quaternario) che ha il vantaggio di non dare la sensazione di bruciore tipica dell’alcool etilico anche sulla pelle segnata da graffi o sanguinante per un colpo che abbia contuso o creato una piccola ferita superficiale. Se poi si è prodotto un ematoma a causa di un colpo molto forte, un primo soccorso con qualche cubetto di ghiaccio e successivamente una pomata o gel a base di Arnica sarà utile per riportare in pochi giorni ad una completa guarigione della pelle. Infine è necessario che ogni strumento sia disinfettato prima di essere usato su un altro partner per evitare ogni tipo di infezione benigna o pericolosa, sia per il contatto con la pelle e talvolta con il sangue di un partner, sia perché può essere stato appoggiato a terra o comunque in un luogo non sterile. Per la disinfezione degli strumenti verberatori io uso spruzzare dopo l’uso un’abbondante quantità dei sopracitati disinfettanti a base di ammonio quaternario, vaporizzandola da un apposito spruzzatore che ho provveduto a trovare in commercio. Non consiglio la Amuchina o altro clorurato perché potrebbe scolorire il cuoio e altri materiali pigmentati. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cenni di fisiologia del dolore

Il gesto della sculacciata o il colpo di frusta fa affluire una buona quantità di sangue ai genitali, e questo aumenta automaticamente l'eccitazione.

Il meccanismo della sensibilità al dolore mette in circolo molte sostanze, tra le altre le endorfine (che permettono l’erotizzazione del dolore) e l'asse ormonale detto corticosurrenalinico: l’adrenalina (detta anche l’ormone del pericolo, che ci prepara a “lottare ed agire”) ed il cortisolo (detto anche ormone dello stress, che può diminuire le difese immunitarie e favorire la depressione). Il ciclo di reazione endorfinica impiega circa dieci minuti per compiersi, questo è il tempo in cui il riflesso nervoso centrale al dolore di qualsiasi tipo viene elaborato e neutralizzato dall’emissione di queste sostanze che quindi innalzano la soglia del dolore.

Se si usano strumenti verberatori stimolando con moderazione e continuità, il dolore viene in questo lasso di tempo tramutato in piacere e si potrà applicare una stimolazione con un’intensità maggiore, che a sua volta sarà neutralizzata, e così via, fino a livelli in cui la incolumità dei tessuti non suggerisca di fermarsi. Con un certo ritardo e quando il livello endorfinico continua a salire, anche l’adrenalina ed il cortisolo cominciano a salire, come quando il nostro sistema nervoso si trova in presenza di un pericolo a cui il fisico deve essere in grado di fare fronte.

Se dopo i primi minuti si aumenta improvvisamente l’intensità dell’azione, si fa rilasciare la dose di endorfine di riserva sempre presente nell’organismo. Mantenendo la stimolazione per altri cinque minuti e poi di nuovo aumentando improvvisamente l’intensità, si costringerà l’organismo al rilascio di una nuova dose di endorfine portando la soglia del dolore al livello 2, e così operando si potrà salire gradatamente. L’aftercare evita il subdrop, ovvero il senso di sconforto e leggera depressione che può seguire anche per giorni l’assorbimento del rush cortisolico, perché il cortisolo, a differenza dell’adrenalina non si distrugge in tempi brevi.

 

Posizioni usuali e particolari, consigliate o da evitare

Ci sono posizioni tradizionali che hanno precise motivazioni ed offrono spunti precisi al godimento della pratica: 

  • La sculacciata può essere praticata stendendo il/la spankee sulle ginocchia (OTK=Over The Knee), in ginocchio o in piedi piegati a 90 gradi, stesi su un letto con qualche cuscino sotto la pancia per rialzare le natiche, stesi con la pancia a cavallo di una gamba sopra un supporto, stesi sullo schienale di una poltrona o una sedia, solo per nominare i più consueti. In tutte queste posizioni varia un poco la tensione dei muscoli delle natiche: per la migliore riuscita debbono essere in lieve tensione ma distesi ed in riposo, come nel otk o a 90 gradi, in questo modo la circolazione sanguigna è ottimale e consente di riscaldare la parte in modo uniforme senza provocare in alcuni punti un eccesso di dolore, ad esempio in corrispondenza delle ali delle ossa iliache al centro delle natiche. In effetti, se i colpi non sono punitivi, il dolore è dato più dal riscaldamento e dalla reazione della pelle, con le sue sensibilità, diverse per ogni persona. Questo minimo dolore è il livello crescente per innescare il rush endorfinico di cui abbiamo già parlato e va tenuto sotto controllo perché non risulti troppo basso o eccessivo. La forza e la frequenza dei colpi ed il relativo rumore debbono essere più possibile variati ed a lento crescere nella sculacciata erotica, mentre possono essere monotoni ed insistenti in quella disciplinare/punitiva. Nella sculacciata erotica ci debbono essere pause in cui si accarezzano e manipolano le parti surriscaldate aumentando l’eccitazione e l’aspettativa di piacere, senza mai toccare sesso ed ano, se non semplicemente sfiorandoli. Da evitare nella posizione stesa la eccessiva rilassatezza dei glutei, che rende meno sensibile la fisicità dei colpi e non accresce l’eccitazione.
  • Nell’uso di fruste corte, della cinghia o strumenti corti di legno o cuoio, la posizione ottimale è sempre quella a 90 gradi, comunque ottenuta, in cui i glutei sono in lieve tensione ma a riposo. La schiena va sempre trattata con delicatezza e senza insistenza tenendo conto della scarsa quantità di muscolo a disposizione, ed è più adatta all’uso delle fruste lunghe.
  • Nell’uso del cane le raccomandazioni sono le stesse degli strumenti corti, quello che cambia è la cadenza dei colpi, che qui è obbligatoriamente lenta, almeno 10 secondi per far assorbire la doppia reazione sequenziale del colpo: all’impatto la forza del colpo, che si stempera poi in una reazione come elettrica di riscaldamento attraverso tutta la colonna vertebrale fino alla nuca quando la posizione è ottimale. Si possono dare colpetti successivi per prolungare l’attesa e disorientare sul momento in cui arriverà il colpo seguente, e se la posizione è in ginocchio in cui le piante dei piedi sono esposte, si può intercalare a sorpresa con un colpo (non troppo forte) sulle piante (bastinado o falaka). La resistenza della pelle al cane è molto variabile e critica, anche perché è facile arrivare a segno nello stesso punto con più colpi, raccomando di non arrivare mai alla rottura.
  • Nell’uso di fruste lunghe, la posizione è bene sia eretta, in piedi. Particolare attenzione deve essere dedicata alla protezione del viso e degli occhi, posizionando le braccia del/la sub a conchiglia e con l’uso di occhiali protettivi. La schiena diventa parte utilizzabile, spesso preferita, con le ovvie limitazioni alla forza dei colpi ed al sanguinamento, sempre in agguato. Si deve evitare di colpire la zona dei reni, mentre sedere e cosce sono obiettivi favoriti. I più allenati riusciranno a colpire esattamente i punti prescelti disegnando ragnatele di linee nette lunghe 5/10 cm che potranno restare a lungo sulla pelle, anche più di un mese.
  • Un caso a sé è l’uso di strumenti di costrizione ad hoc, come la croce di Sant’Andrea o le varie “panchine” a cavalletto più o meno sofisticate per immobilizzare in posizioni precise il/la sub, in cui si deve prestare attenzione come sempre con le fruste lunghe se le mani del/la sub sono bloccate e non permettono una ulteriore protezione del viso.

 

Classificazione degli strumenti e loro uso

Si possono definire due categorie di strumenti: quelli dedicati solo alla verberazione e gli strumenti atipici, oggetti comuni usati in questa attività impropria rispetto all’uso originale. Tra gli strumenti dedicati possiamo distinguere quelli singoli (monoglossi) oppure multipli (poliglossi) a seconda che siano costituiti da un unico elemento verberante o da più di uno.

Gli strumenti dedicati a loro volta appartengono a due famiglie, sferze omogenee, le cui caratteristiche cioè restano simili per tutta la loro estensione, e sferze eterogenee nei quali si distinguono un manico (o impugnatura) ed una lingua (o lacinia o codolo) che è quella che colpisce il bersaglio.

Ogni strumento produce una sensazione specifica, che si può comunque scomporre in due tipi, la cui combinazione caratterizza lo specifico strumento:

•      Sting o puntura

•      Thud o botta

 

Gli strumenti verberatori più comuni nel BDSM sono spesso adattamenti di strumenti usati nell’ippica e talvolta nella disciplina carceraria e d’altri tempi, i più comuni sono:

  • Slapper è uno staffile, ovvero una sferza singola eterogenea, con un’impugnatura su cui si è applicata una paletta in pelle o in cuoio e la sua particolarità non è tanto quella di procurare dolore bensì rumore. Alcuni modelli presentano infatti due palette sovrapposte che sbattendo simultaneamente fra loro provocano un rumore molto più deciso. In più i colpi inferti sono generalmente meno pesanti rispetto a quelli realizzati a mano nuda. (sensazione mista più volta al thud)
  • Paddle è uno staffile, ovvero una sferza singola omogenea, una paletta in legno flessibile e resistente dalla forma simile allo slapper ma è molto più rigido e quindi assorbe meno l’intensità del colpo. Occorre quindi lasciare che la zona riposi un po’ per poter poi riprendere il gioco. (sensazione esclusiva di thud)
  • Tawse è uno staffile, ovvero una sferza singola omogenea, trattasi di una pesante striscia di cuoio lunga circa 60 cm che viene tagliata nella parte finale al fine di formare due o tre code lunghe rispettivamente circa 25 cm. La sua particolarità è quella di procurare dolore senza però rilasciare particolari segni evidenti sulla pelle. (sensazione esclusiva di thud)
  • Flogger è un flagello, ovvero sferza multipla eterogenea, caratterizzato da un manico abbastanza corto su cui vengono montate una serie di code flessibili chiamate lacinie che andranno a colpire la zona desiderata. (sensazione esclusiva di sting)
  • Cane che si pronuncia “kein” è una verga ovvero una sferza singola omogenea molto flessibile, si presenta come una lunga bacchetta di legno tutta di origine vegetale (soprattutto Rattan), la sua particolarità sta tutta nella leggerezza che favorisce velocità ad ogni minimo movimento del polso e l’impatto può non essere eccessivamente pesante,  che viene percepito dal sub come una scossa o vibrazione bruciante. (sensazione completa)
  • Bull whip sono scudisci, ovvero sferze singole eterogenee (manico corto) con un manico rigido (handle) e una parte intrecciata di cuoio (thong) che termina con una sottile striscia di cuoio (fall) ed un cordino intercambiabile generalmente in nylon (popper o cracker). Si possono considerare diverse tecniche come il whip cracking, consistente nel fare schioccare la frusta per produrre il classico botto sonico, il whip targeting in cui si cerca di colpire uno specifico obiettivo con precisione ed il whip wrapping in cui si usa la frusta per circondare avvolgendo una parte del corpo dell’obiettivo. (sensazione esclusiva di sting)
  • Quirt è un flagello, ovvero una sferza multipla omogenea con due sole lacinie molto grosse e pesanti. Permette di calibrare colpi leggeri e forti con grande precisione. (sensazione completa)
  • Lingua di Drago è una frusta, ovvero una sferza singola eterogenea con una lunga lacinia in cuoio o gomma a forma di losanga, spesso lunga quanto il manico intrecciato e flessibile. Va usata con cautela e precisione perché la punta assume una forte energia cinetica e rischia di colpire i fianchi producendo segni marcati e dolorosi. (sensazione completa)
  • Rebenque o frusta Argentina è una frusta, ovvero una sferza singola eterogenea con una lunga lacinia in cuoio crudo che ha l’effetto di una cinghia, può provocare lividi. (sensazione esclusiva di thud)
  • Crop è uno staffile, ovvero una sferza singola eterogenea con una lacinia molto corta, solitamente una larga striscia di cuoio ripiegata, è il classico strumento della Mistress. (sensazione mista)

 

 

Spanking

 

Lo spanking, sculacciata in italiano, è la forma più naif e spontanea di verberazione, che spesso conserva sia per chi la somministra che per chi la subisce un sapore di già fatto, retrò, per discorsi o avvenimenti del passato, quando probabilmente la sessualità non era ancora sviluppata. Un tempo la sculacciata era una forma reale o minacciata di disciplina domestica amministrata dai genitori o dal marito, da chi insomma aveva il potere di insegnare o regolamentare, per correggere gli errori.

Le sensazioni che si evocano passano per la vergogna, umiliazione, regressione all’infanzia, dolore, costrizione, deprivazione sensoriale, esibizionismo, voyeurismo, per eccitare il cervello e provocare in chi la subisce sensazioni fisiche forti ed estremamente piacevoli, che possono arrivare anche all’orgasmo spontaneo. Una cosa che normalmente si trascura è che in tutti noi esiste un ricordo del bambino che eravamo e che aveva bisogno di “regole precise” dai genitori a cui attenersi, pena una punizione: anche se questa punizione non è mai arrivata, questa ottica è rimasta latente in ciascuno di noi e spiega la disponibilità di tante persone alla “punizione” attraverso metodi familiari, come la sculacciata…

La sculacciata è uno dei punti saldi ed un entry point del BDSM, credo che non ci sia nessun "kinky people" che non si sia misurato almeno una volta in questa attività: è però possibile interpretarla in tante sfumature diverse e sostanzialmente con due diverse modalità, punitiva/disciplinare ed erotica.
Qui non parlerò della modalità punitiva, che può essere interpretata con sadismo, severità Inglese, o altro in base alle ragioni che l'hanno promossa.
Qui parlerò della sculacciata erotica, quella che, a mio parere, è la pratica fondamentale di ogni spanker/spankee.
In America fin dagli anni '80 sono nati club dedicati allo spanking, perchè spesso la sensibilità di un generico dominante non soddisfa il desiderio di una/uno spankee, è troppo grossolana è spesso si preoccupa solo della propria soddisfazione. La sculacciata non è una pratica qualsiasi per uno di noi, è necessaria una preparazione psicologica, il desiderio di provare una forte empatia e sensazioni molto forti che spesso hanno esito nell'orgasmo spontaneo e talvolta nel subspace della spankee, e che perciò non si possono provare con chiunque, è meglio che ci sia tra le parti una conoscenza ed una complicità profonda e probabilmente saranno necessari diversi tentativi per arrivare ad una sensibilità complementare tra spanker e spankee. Chi la subisce sa che proverà un'esperienza non comune, che può essere una regressione all'infanzia o una morbosa sensibilità sessuale, favorite dalla nudità e dalla completa offerta del proprio corpo ad una sensazione crescente stimolata dai colpi, dal rumore, dalla musicalità della cadenza, dal calore della mano dello spanker, dal riscaldamento e dal bruciore della parte, dalla posizione di sottomissione e costrizione, dalla vibrazione che si propaga al sesso ed all'ano, tutto a convergere in una sensazione di eccitazione sopra le righe sino al subspace e/o all'orgasmo improvviso e liberatorio della tensione erotica accumulata.
Da parte di chi la somministra si sperimenterà la completa sensazione di assunzione di potere in modo sensuale e crescente, uno stato di eccitazione a crescere sulle reazioni corporee dell* spankee, i tremiti, l'arcuarsi della schiena come a seguire la mano ad ogni colpo, nei gemiti facenti eco ad ogni colpo, e nei casi più fortunati nell'evidente bagnarsi del sesso dell* spankee, fino alla squassante vibrazione del corpo nell'orgasmo e talvolta la sua perdita di conoscenza nel subspace da cui solo lo spanker l* può risvegliare con una tenera carezza.
Altro discorso sarà l'eventuale aftercare che è più legato al rapporto effettivo (di relazione o semplice gioco) tra spanker e spankee.
Quello che ho tentato di descrivere con povere ed inadeguate parole è una esperienza totalizzante che dà il senso di fare BDSM tra spanker e spankee, e non ci si deve accontentare di meno fino a che non la si è provata. A mio parere è la motivazione profonda di sentirsi spanker o spankee.
E' mia convinzione che tutti gli appassionati di ogni arte verberatoria dovrebbero tendere a provare questa esperienza con la giusta preparazione.

 

Come ho già detto, riguardo alla posizione, la sculacciata può essere praticata stendendo il/la spankee sulle ginocchia (OTK=Over The Knee), in ginocchio o in piedi piegati a 90 gradi, stesi su un letto con qualche cuscino sotto la pancia per rialzare le natiche, stesi con la pancia a cavallo di una gamba sopra un supporto, stesi sullo schienale di una poltrona o una sedia, solo per nominare i più consueti. In tutte queste posizioni varia un poco la tensione dei muscoli delle natiche: per la migliore riuscita debbono essere in lieve tensione ma distesi ed in riposo, come nel otk o a 90 gradi, in questo modo la circolazione sanguigna è ottimale e consente di riscaldare la parte in modo uniforme senza provocare in alcuni punti un eccesso di dolore, ad esempio in corrispondenza delle ali delle ossa iliache al centro delle natiche. In effetti, se i colpi non sono punitivi, il dolore è dato più dal riscaldamento e dalla reazione della pelle, con le sue sensibilità, diverse per ogni persona. Questo minimo dolore è il livello crescente per innescare il rush endorfinico di cui abbiamo già parlato e va tenuto sotto controllo perché non risulti troppo basso o eccessivo. La forza e la frequenza dei colpi ed il relativo rumore debbono essere più possibile variati ed a lento crescere nella sculacciata erotica, mentre possono essere monotoni ed insistenti in quella disciplinare/punitiva. Nella sculacciata erotica ci debbono essere pause in cui si accarezzano e manipolano le parti surriscaldate aumentando l’eccitazione e l’aspettativa di piacere, senza mai toccare sesso ed ano, se non semplicemente sfiorandoli. Da evitare nella posizione stesa la eccessiva rilassatezza dei glutei, che rende meno sensibile la fisicità dei colpi e non accresce l’eccitazione.

 

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