Sul cunnilingus (o cunnilictus) - 20 Ottobre 2019 Per “La casa delle schiave BDSM”
Spesso si pensa al dominante, al Padrone, come ad un sadico, ma quando un maschio ha il coraggio di mettersi in gioco, di esprimere la sua sessualità anche attraverso l’amore, la passione, la cura, la sua schiava sottomessa diventa bene prezioso ed insostituibile, la base di una relazione duratura, la parola “gioco” diventa solo un modo ambiguo di esprimere il desiderio di stare bene insieme nell’intimità più personale e libera da regole. Per la schiava può essere anche un modo per sentirsi per un momento libera dal decidere, un modo per erotizzare il dolore, un modo per esprimere la sessualità senza freni, un modo per respirare fuori dai ricatti della vita, lasciarsi andare ai desideri delle proprie profonde pulsioni vitali, tutto questo, una sua parte o ancora di più…
Per questo e solo in questo gruppo di schiave, parlerò di sesso orale applicato agli organi genitali femminili (mentre la fellazio è quello praticato agli organi genitali maschili).
Chiariamo subito che differenza minima c’è tra cunnilingus che significa leccare il sesso femminile e cunnilictus che significa invece introdurre la lingua nel sesso femminile…in pratica si fanno entrambe le cose e molto di più, come succhiare e stropicciare e…
Ma non era per chiarirne i termini tecnici che mi sono deciso a scriverne: penso che non ci sia pratica più intima e sensuale che un maschio possa dedicare ad una femmina, chiaramente non ad una femmina qualsiasi, ma alla femmina (che sia compagna, schiava o Padrona) che si ama, e a cui si vuole far vivere un momento di grande trasporto e complice intimità.
Non importa la posizione, né l’essere dominante o sub, se una donna ti permette di farle questo regalo significa che c’è un feeling e si sente di donarti la inebriante sensazione di farla godere al massimo grado. In certe posizioni affonderai le mani nel suo morbido lato B per tenerla incollata alla tua bocca, e solleciterai anche la fessura tra le natiche, magari giocando intorno o esplorando con delicatezza insalivata anche il suo ano, se sai che può piacerle, e la sentirai produrre un fiume di liquidi, e ne gusterai il profumo ed il sapore, mentre le sfuggiranno leggeri gemiti e gorgoglii di piacere. Se la posizione lo permetterà, potrai anche sollecitare i suoi seni per aggiungere sensazioni alle sensazioni di piacere. Alla fine, dopo l’orgasmo, potresti baciarla e mischiare alla sua saliva il sapore dei suoi liquidi intimi per goderne insieme…
Se siete in una relazione teneramente sensuale, non c’è nulla di più bello ed ogni donna che non sia una bacchettona asessuata non può che apprezzare un simile gioco.
Se poi lei fosse sensualmente aperta e golosa, è probabile che vi proponga di restituire il piacere nello stesso modo, in quello che si chiama solitamente “69”, guidandovi in una contemporanea fellazio: questo penso sia l’espressione più piena di desiderio e godimento reciproco, non un atto ginnico e muscolare come la penetrazione, ma una tenera appropriazione del sesso dell’altro, nella massima distensione ed eccitazione composta, rilassati ed eccitati insieme, ognuno assaporando i liquidi dell’altro, e le braccia di entrambi a cercare e stimolare il corpo dell’altro, ed a questo punto, dopo i rispettivi orgasmi (ma la donna potrebbe goderne più di uno…) un bacio condividerebbe il gusto dolce ed acre di entrambi…
Ci sarà qualcuno che si sentirà inorridito da una scena simile, omologato dalla religione o semplicemente perché schizzinoso, non uso a condividere i rispettivi liquidi sessuali, ma mi permetto di esprimere il mio rammarico per loro che non sono capaci di vivere la sessualità con il massimo trasporto e piacere. Compiango anche quei dominati maschi o femmine, che “una schiava non si bacia” o “non si fa sesso con uno schiavo”, perché si negano una tra le espressioni più complici nella relazione tra persone, perlomeno se si tratta della relazione più importante di quel momento della loro vita.