Sesso anale – 7 Maggio 2022

 

Ho pensato di riparlare di questo kink perché se ne sente parlare troppo spesso senza cognizione di causa, basandosi su leggende metropolitane che non raccontano innanzi tutto quali siano le realtà scientifiche, spaventando chi non lo ha mai fatto ma sarebbe interessato a praticarlo.

 

Considerando la fisiologia della parte interessata, lo sfintere anale, non esiste alcuna differenza tra i sessi, per cui un rapporto anale ha le stesse caratteristiche che a subirlo sia una femmina o un maschio, e trattandosi della parte con la maggiore innervazione del corpo umano, ha una sensibilità che può assicurare una esperienza addirittura più forte della penetrazione vaginale femminile.

A questo aggiungiamo che nei maschi la presenza della prostata può aggiungere ulteriori sensazioni piacevoli.

 

La considerazione che si tratti di una pratica di sottomissione, o nei maschi, tipicamente gay, è assolutamente mentale e non è in alcun modo legata all’anatomia o alla fisiologia.

 

Viceversa quello che autorizza la leggenda che sia una pratica dolorosa è legato esclusivamente alla ignoranza su come si deve affrontare e sullo stigma educativo propagandato da perbenismo e religione, perciò, di nuovo, esclusivamente psicologico.

La realtà è che, più di altre pratiche, necessita di un’assoluta distensione emotiva che permetta ai muscoli di rilassarsi completamente per non opporsi alla loro dilatazione, che va fatta sempre in modo graduale e delicato, meglio se con un approccio programmato e frequente, con l’aiuto di un adatto lubrificante. Se proprio vogliamo considerare ogni possibilità, è più facile che a sentire dolore sia il sesso del maschio, che non è lo strumento più adatto, quando un orifizio non completamente rilassato opponga maggiore resistenza. Tanto per introdurre un dato scientifico sulla possibilità di dilatazione dei muscoli sfinterici, questa è pari ad otto centimetri di diametro. Si comprende bene che l’introduzione di un sesso maschile o di un toy di corrispondenti dimensioni non può produrre danni, se fatto con criterio.

 

Per fare un esempio pratico, da un punto di vista fisico, a nessuno può creare danno o dolore l’introduzione di un dito ben lubrificato, anche solo con la saliva. Ogni sensazione negativa è frutto solo della opposizione psicologica alla pratica, per qualche motivo considerata tabù, scandalosa o contro natura. Una volta constatata la piacevolezza di tale intrusione delicata, questa sarà solo gradevole ed in particolare nelle donne, fonte di orgasmo, dato anche il contatto con le pareti vaginali.

 

Riguardo alle posizioni, naturalmente è una questione di gusti che eccitino la fantasia e della comodità nell'assumere la posizione. Quelle più diffuse sono quella classica da dietro, pecorina o doggy style che dir si voglia, quella a cucchiaio con entrambi coricati su di un fianco uno dietro l’altro, e quella frontale, con le gambe del ricevente aperte ed alzate. Ovviamente ci sono altre infinite posizioni, che dipendono solo dalle preferenze della coppia.

 

Non dimentichiamoci poi che tutto questo stigma è ancora una volta solo indotto dalla religione, che considera la sessualità rivolta solo alla continuazione della specie e non alla ricerca del piacere. Ma sappiamo benissimo che fin dalla preistoria il più diffuso metodo di controllo delle nascite si è sempre praticato con il sesso anale e che le donzelle timorose di Dio hanno sempre usato questo metodo per non compromettere la propria verginità prima del matrimonio… Quando perciò sento ancora qualcuno sentenziare che si tratta di una pratica che una donna onesta non farebbe mai, mi viene da ridere.

 

A mio parere chiunque sia una persona libera di pensare con la propria mente non può non approvare questa pratica tra persone consenzienti.

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