Percentuale visibile dei ruoli BDSM in Veneto - 16 Agosto 2019

Questo post su Facebook mi ha letteralmente fatto infuriare: una persona che si definisce non partecipante né interessata al BDSM, di cui ha conoscenza solo attraverso qualche lettura (quanto qualificata ?), pubblica un commento radical/femminista assolutamente negativo che prende spunto da uno studio svedese la cui intenzione era esattamente opposta, e cioè di destigmatizzare questa forma di espressione della sessualità.

https://www.facebook.com/groups/policome/2500988579953538/?comment_id=2503341359718260&reply_comment_id=2503001993085530&notif_id=1565906431467203&notif_t=group_comment_follow

 

Female Matters (pagina Facebook femminista molto radicale)

 (Questo è il testo introduttivo della pagina: Ogni volta che prendiamo posizione critica contro la prostituzione e la pornografia, definendole stupro a pagamento, e ancora contro il bdsm, definendola "violenza sulle donne"[?!], arrivano commenti furibondi per cui saremmo "offensive nei confronti di chi riceve davvero violenza".
A parte la presunzione di parlare senza conoscere la nostra storia, e quello che anche noi potremmo eventualmente avere subito [NDR: non ne vedo la rilevanza], ciò dimostra coscienza critica zero nei confronti di ciò che è la porn culture e la rape culture. [?!]
Quanti stupri si sarebbero potuti evitare se gli uomini non avessero imparato dal porno come abusare del corpo femminile.[?!] [NDR: è come dire che chi visiona telefilm come “Criminal Minds” in cui si uccide in modo efferato, diventa un assassino: semmai è vero il contrario, che ci si tende a cautelare maggiormente verso chi potrebbe desiderare di ucciderci…]
Che scusa pronta hanno molti assassini che soffocano e abusano le loro mogli nel "gioco sessuale finito male".
Quanti anestetici, quanta droga devono prendere donne e ragazze che vendono il loro corpo per sopravvivere.
Quanta poca differenza tra un uomo che picchia la sua compagna vestita e tra un uomo che picchia la sua compagna nuda. [?!])

 

14 agosto alle ore 16:54

Il BDSM è una pratica sessuale eteronormativa e conservatrice che si adatta come un guanto ad una società basata sul dominio e sulla subordinazione delle donne. Dovrebbe essere discusso di più, non di meno, scrive Gerda Christenson in una risposta finale nel dibattito sul BDSM.
Forse il fatto che sia impossibile tenere una discussione politica sul BDSM è solo un segno di come la società sia diventata liberale e individualista. Viene ripetuto proprio come un mantra: all'individuo deve essere consentito di esprimere la propria sessualità come desidera, purché esista il consenso. Nessuno sembra voler pensare a quello a cui possiamo pensare in tutti gli altri contesti: cosa succede quando le azioni di molti individui insieme formano un modello? In questo caso un modello sessuale costruito intorno al dominio e alla subordinazione, alla violenza e all'umiliazione.
Ma io intendo discutere il BDSM da una prospettiva sociale. Il fatto che il BDSM sia una pratica così fortemente legata al genere non è un'opinione, come risulta dalla ricerca *. Nel recente intenso dibattito, questo è stato confermato anche nei circoli BDSM, dove è emerso che, ad esempio, i sondaggi anonimi su Darkside hanno mostrato la stessa cosa: che gli uomini affermano quasi costantemente di essere "dominanti" e le donne "sottomesse". Naturalmente, ci possono essere circoli che fanno eccezione, così come ci sono gay che praticano BDSM. Ma ciò non cambia che il BDSM riguarda principalmente uomini dominanti e donne subordinate, in un patriarcato…(segue)

 

*Nele De Neef, Violette Coppens, Wim Huys och Manuel Morrens: Bondage-Discipline, Dominance-Submission and Sadomasochism (BDSM) From an Integrative Biopsychosocial Perspective: A Systematic Review, publicerad i Sexual Medicine, Volume 7, Issue 2, 2019.

Allego la premessa di tale studio:

BDSM, precedentemente noto come sadomasochismo (o SM), è un'abbreviazione generale di schiavitù e disciplina, dominanza e sottomissione, sadismo e masochismo e si riferisce a un gioco di ruolo fisico, psicologico e sessuale che coinvolge lo scambio di potere tra partecipanti consensuali.1, 2, 3 Storicamente, queste pratiche e interessi sono stati patologizzati (per la revisione, vedi riferimento 4); Krafft-Ebing5 è stato il pioniere nel classificare il sadismo e il masochismo come patologie nella sua psicopatia sessuale, un lavoro di riferimento della sessuologia del XIX secolo. Queste opinioni sono state successivamente riflesse nelle 6 teorie di Freud sulla sessualità. La percezione del BDSM come patologica ha influenzato articoli scientifici degli anni '70 e '80, che tendevano a concentrarsi sul sadismo sessuale (non consensuale) da una prospettiva forense e sugli incidenti mortali correlati alla SM.7, 8, 9 Queste opinioni storiche hanno ancora un impatto sui più importanti sistemi contemporanei di classificazione psichiatrica, la classificazione internazionale delle malattie (ICD; decima edizione: ICD-10) da un lato il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM; quinta edizione DSM-5) dall'altro.10 , 11, 12, 13 Da allora, la comunità BDSM è soggetta a malintesi e stigmatizzazione.
Il recente successo dei libri e film Cinquanta sfumature di grigio, tra gli altri, ha portato ad una maggiore consapevolezza di questa espressione di intimità e sessualità. L'interesse tradizionale contemporaneo per il BDSM si rispecchia nella crescita esponenziale osservata nell'ultimo decennio di ricerca scientifica incentrata su tutti i tipi di aspetti del BDSM e, come tale, ha arricchito la letteratura esistente, sfumando così la sua classificazione patologica iniziale.
Questa maggiore disponibilità di letteratura scientifica relativa al BDSM ci ha ispirato a riunire la letteratura esistente sugli aspetti biopsicosociali del BDSM nell'attuale revisione sistematica, la prima nel suo genere. Un'integrazione delle conoscenze biologiche, psicologiche e sociali sul BDSM può contribuire alla comprensione e alla destigmatizzazione di questa forma di espressione sessuale, oltre a sfidare il suo posto nelle classificazioni psicopatologiche.

 

Per chi volesse documentarsi sugli articoli originali:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30956128

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6525106/

 

A mio parere l'unica fonte attendibile sulla suddivisione dei ruoli nel BDSM in Italia è il numero di iscritti sui siti come Gabbia, Legami, Fetlife, dove sono presenti solo persone interessate o che praticano BDSM. Non ho il tempo di fare ricerche, ma questo dato è stato più volte esposto da Ayzad, che è l'unico esperto in Italia che per la sua professione si occupa di queste cose. Chi ha tempo può fare una ricerca su ayzad.com...

Io ho frequentato l'ambiente lombardo e frequento quello veneto, non ho idea di quello che succeda in Lazio, Toscana o Sicilia, ma qui conosco personalmente diciamo il 10% delle amicizie che ho su Facebook (1098 ad oggi). Di questi il 50% sono Mistress o Prodomme, il 10% Master o Switch, il 39% schiavi maschi, il 1% schiave femmine. Poi naturalmente bisogna suddividere i sottomessi in solo curiosi o virtuali (90% dei maschi, 100% delle femmine) e praticanti, e tra i praticanti suddividere tra praticanti in privato e frequentatori di Munch e Play (frazioni trascurabili di percentuale). Quindi, ovviamente per quanto attiene alla mia esperienza diretta, gli unici ruoli numericamente visibili sono in realtà i sottomessi maschi, seguiti dalle dominanti femmine. IMHO

Ora a voi verificare se le vostre esperienze sono simili o discordano dalle mie…