Come gestire la gelosia – di SUBKAT dal suo sito subservientspace.com
Ho contattato Franklin Veaux, autore di More Than Two (Più Di Due), un sito (ed omonimo libro) di risorse sul poliamore, chiedendogli il permesso di tradurre e ripubblicare uno dei suoi saggi, quello sulla gestione della gelosia.
E’ un tema che mi sta molto a cuore, su cui ho lavorato a lungo negli ormai dieci anni di vita poliamorosa che conduco. Un tema comunque utile e vitale per tutti, credo, per imparare ad assumersi la responsabilità delle proprie emozioni senza colpevolizzarsi, per gestirle e risolverle qualora siano problematiche o dolorose – come spesso succede per la gelosia.
Io personalmente credevo di non essere gelosa, finché una gelosia devastante non mi ha travolta e non ha quasi distrutto me ed ogni cosa e persona intorno a me.
Sono qui e continuo a lavorarci: la gelosia è stronza, disinnescata una paura ne esce un’altra. Ma una alla volta, le affronto e le supero.
Questo il link originale:
https://www.morethantwo.com/jealousypractice.html
Ed ecco la mia traduzione:
[Nota di micheleslot: in sintesi la metafora del frigorifero serve a spiegare come una coppia in cui si presenta la gelosia può risolverla.
1) la modalità ohimè più usata è quella di interrompere la relazione = si cambia il frigorifero.
2) un altro modo sbagliato è quello di eliminare la causa apparente, vietando certi comportamenti al partner = non si compera più cibo surgelato.
3) la modalità giusta, ma più difficile è quella di riparare il frigorifero: si parla e si cerca insieme di identificare la vera causa della gelosia che è certamente in una o più nostre paure e che solo così si può superare.]
Aggiustare il frigorifero: come gestire la gelosia
In questo saggio uso la metafora del frigorifero rotto come rappresentazione di una relazione romantica che non funziona. La ragione deriva da un commento lasciato in origine sul mio diario online da parte di uno dei lettori, che diceva:
Non vorrei suonare frivolo, ma mi hai fatto ricordare una battuta di Letterman durante il Tonight Show (con Carson) a proposito di quei tizi che riescono a fare tutto, e di quanto siano irritanti per la gente normale: “Ma scherzi?” dice il tizio “Hai comprato uno di quelli? Avresti potuto risparmiare un sacco costruendoti da solo il tuo frigorifero”
La battuta, ovviamente, è che non tutti possono – o dovrebbero – costruire una cosa così complessa e potenzialmente pericolosa. Lo stesso vale per coloro che cercano di gestire delle problematiche emotive complesse […]
Mi dica, Signore, lei come ha costruito il suo frigorifero?
Questo saggio è un tentativo di rispondere a quella domanda relativamente a come costruire una relazione senza gelosia.
Una delle istituzioni centrali nella maggior parte delle relazioni poliamorose, specialmente quelle che riguardano una coppia già consolidata come monogama che decide di aprire la relazione al poliamore, è un set di regole o convenzioni pensate per proteggere la relazione esistente e per fare sentire al sicuro le persone in quella relazione – in altre parole, per gestire questioni come gelosia, insicurezza, e minacce. Userò la metafora del frigorifero e la girerò per i miei scopi.
Partiamo dal presupposto che la vostra relazione sia un frigorifero.Un giorno, sorge un problema nella vostra relazione – il frigorifero smette di funzionare. Entrate in cucina, c’è una pozza per terra e tutte le vostre pizze surgelate e gelati sono una massa appiccicosa sul fondo del freezer. Ci sono ben poche cose che si possono fare a questo punto, una volta che si è asciugato per terra e che si è scollato ciò che resta della cena del giorno prima dal frigo. Una delle soluzioni è aggiustare il frigorifero; un’altra è sostituirlo. Una terza soluzione è di lasciare il frigorifero esattamente dove si trova e cambiare la propria vita per aggirare il problema – “Da oggi in poi non porterò più cibo surgelato o refrigerato in casa”. Nella comunità poly, l’ultima opzione è quella che viene scelta dalla maggior parte delle persone.
Tornerò al frigo tra un attimo. Prima, lasciatemi dire una cosa importante, che è che talvolta le paure hanno una ragione di essere. Buona parte di questo saggio tratterà di paura e senso di minaccia, ed è importante tenere a mente che non tutte le paure sono irrazionali. Paura dei serpenti? Positiva e sana. Paura dei ragni, di cadere, di affogare? Positive e sane. Un sacco di nostri antenati sono dovuti morire per lasciarci in eredità queste paure istintive, e ci hanno servito bene. C’è differenza tra una paura razionale ed una irrazionale, una differenza tra una paura che ci mantiene in effetti al sicuro e una che invece ci porta a complicarci la vita (la nostra e quella di chi ci sta vicino) per nessun valido motivo. Quest’ultimo tipo di paura cerca solo di proteggere se stessa, non noi – e, ironicamente, talvolta crea esattamente la cosa di cui abbiamo paura!
In una relazione, una paura o un’insicurezza sono il sintomo di un problema. In alcuni casi, la paura è perfettamente razionale e giustificata. Un bambino che subisce abusi vive nella paura del suo genitore abusivo ed ha ragione; ha un motivo tangibile di temere. In una relazione sana, tuttavia, queste paure sono quasi sempre irrazionali e senza fondamento.
La gelosia di per sé è un’interessante emozione, perché si tratta di un’emozione complessa che è basata su altre emozioni. E’ una reazione emotiva di secondo ordine – succede qualcosa, quella cosa provoca una sensazione di essere minacciato o vi fa sentire insicuri, o vi fa sentire qualcosa di negativo riguardo voi stessi, e quindi quella paura o insicurezza vi fa sentire gelosia. Per questo, la radice della gelosia è spesso sorprendentemente difficile da identificare e capire.
Invece, quello che succede è che la gente guarda all’evento che più da vicino ha provocato la gelosia e presume che sia quell’evento la causa del problema. “Il mio partner bacia un’altra persona, mi sento geloso; quindi, è il bacio che mi rende geloso. Il modo per gestire questa gelosia è di dire al mio partner di smettere di baciare altre persone”.
Molti anni fa, frequentavo una donna che avevo incontrato al college, che chiamerò R. Durante la nostra relazione, R iniziò a frequentare anche un mio caro amico, T. Per la prima volta nella mia vita e per la prima volta nella mia storia (all’epoca) di una mezza dozzina di relazioni poliamoriche a lungo termine, fui geloso.
Non dico geloso tipo “sai, questa cosa mi dà un po’ fastidio”. Intendo proprio geloso “completamente travolto, distrutto in pezzi sotto una marea di sentimenti che non avevo previsto né immaginato né controllato; intestini rivoltati come se dovessi vomitare”. Intendo quel tipo di gelosia che consuma ogni altro sentimento e non lascia che cenere dietro di sé. Non avevo mai provato nulla di simile prima di allora, e mentre ero nel mezzo di quelle sensazioni la sola cosa – la sola cosa – cui riuscivo a pensare era a farlo smettere in ogni modo che avessi potuto.
Dato che succedeva mentre era con T, e non succedeva in altre circostanze, ne trassi la logica, ragionevole ed assolutamente stupida deduzione che la causa di quei sentimenti fosse la sua relazione con T. Da lì, raggiunsi l’altrettanto stupida conclusione che ciò che avrebbe fatto smettere la gelosia sarebbe stato se lei avesse cambiato qualcosa nel suo comportamento o nella sua relazione con T. (Tra l’altro, non riconobbi davvero la gelosia per quello che era, per potente che fosse, perché non l’avevo mai provata prima, cosa che non fece che rafforzare in me l’idea che fosse “causata” dalla sua relazione con lui).
Mi comportai in modo piuttosto reprensibile, facendo giochetti passivo-aggressivi e agendo in generale come… be’, come agiscono un sacco di persone che hanno a che fare con la loro prima crisi in una relazione poliamorosa. Prevedibilmente, distrussi la mia relazione con lei. Lei sposò T e mi tagliò fuori completamente dalla sua vita; l’unica cosa di cui avevo veramente paura divenne reale proprio a causa della mia gelosia. Se non avessi agito in quel modo, probabilmente saremmo ancora in contatto, quasi 15 anni dopo.
Col senno di poi, ora che ho molta più esperienza e un pochino più di saggezza emozionale sulle spalle, posso vedere dove sbagliai. Quando una persona si sente gelosa, e attribuisce la gelosia alle cose che la innescano, non capisce realmente cosa sia la gelosia. E’ un po’ come una persona che non abbia mai visto un coniglio se non quando viene riportato da un cane che credesse che è il cane che crea il coniglio. In realtà, la gelosia è costituita da altre emozioni; la gelosia non è “causata” in modo diretto dalle azioni che la innescano, ma piuttosto da una diversa risposta emotiva all’atto che la innesca.
Nel mio caso, R ed io non avevamo mai realmente parlato della sua relazione con T; e nemmeno avevamo parlato, in nessuna misura, di quali fossero le sue intenzioni con T o se e quale effetto avrebbero avuto sulle sue intenzioni e sulla relazione con me. Per farla semplice, vedevo lei e T insieme, non sapevo cosa questo significasse per lei e me, quindi ebbi paura di essere sostituito. La paura di essere sostituito, in cambio, portò alla gelosia.
Ora, se mi fossi preso il tempo per esaminare a fondo quella gelosia e se avessi cercato di capire davvero cosa significasse, probabilmente avrei capito tutte quelle cose. E, una volta capito che la gelosia era causata dalla paura di essere sostituito… be’, la paura di essere sostituito è una paura su cui si può lavorare. La paura di essere sostituito, in fin dei conti, non è così difficile da trattare. Tutto ciò che richiede è comunicazione riguardo le intenzioni, magari un po’ di rassicurazione, e tempo sufficiente a dimostrare che comunicazioni e rassicurazioni sono sincere e, ehi, ecco fatto.
Tornando al frigorifero:
Aggiustare il frigorifero significa esattamente questo. Significa dire “So che sono geloso. So che la gelosia è provocata da qualche altra emozione – qualche emozione che è innescata dall’azione che mi rende geloso. Ho bisogno di capire qual è quest’altra emozione, e di capire perché quell’azione provoca quell’emozione”.
Finché non si fa questo, si è inermi di fronte alla gelosia. Se non la capite, non c’è nulla che potete fare per affrontarla. Cercare di capirla non è semplice; quando si è immersi fino al culo negli alligatori, è facile dimenticare che l’obiettivo iniziale era bonificare la palude, e quando si è completamente travolti da emozioni che vi rivoltano e vi dilaniano, è facile dimenticare che queste emozioni si basano su altre emozioni. Nel bel mezzo della gelosia, tutto ciò che si vuole è che smetta, non importa come.
Così, si confonde l’innesco con la causa. Ci si convince, a torto, che l’origine della gelosia sia l’azione che la innesca. Vedete il vostro partner baciare qualcuno, vi sentite gelosi, volete che la gelosia smetta, imponete la regola “Niente più baci”.
Questo è l’equivalente di dire “Niente più cibi surgelati in casa”. Il problema è ancora lì. La radice del problema non è stata toccata. Il frigorifero rotto è sempre lì nel suo angolo, sgocciolante. Non avete affrontato affatto le cause effettive; non vi siete occupati dell’insicurezza o della paura della perdita o della paura di essere sostituiti; avete solo “risolto” il problema costruendovi una difesa contro le situazioni che vi potrebbero portare ad affrontarle. Avete “risolto” il frigorifero rotto imponendo la regola che vieta di portare cibi refrigerati in casa vostra.
E quindi fate la stessa cosa per ogni altra persona che entra nella vostra relazione. Dite a tutti coloro che entrano in casa vostra: “Guarda, funziona così. Puoi venire, puoi cenare con noi, puoi passare del tempo qui, ma non portare mai in nessuna circostanza del cibo congelato qui dentro”. E se qualcuno chiede perché – be’, le relazioni secondarie non hanno diritto a chiedere perché, no? Queste sono le regole, o così o niente. Non si parla del gigantesco, gocciolante frigorifero rotto che sta nell’angolo. Non ne parliamo e non permettiamo alcunché ci obblighi ad affrontare il fatto che il dannato frigo è andato. Niente cibo congelato. Niente baci, non si dice “ti amo”, vietato fare o dire alcunché che ci obblighi ad avere a che fare col frigorifero.
Prendere o lasciare.
Una questione che sorge spesso tra le persone poliamorose è la paura della competizione, o la sensazione che un’altra persona che esprima interesse verso il vostro partner sia una minaccia per voi. Spesso questa paura si basa sull’idea che le persone simili a voi siano più pericolose di quelle che non lo sono; come risultato, molte volte le persone in relazioni poly impongono regole del tipo “Mi sento minacciato se trovi un altro partner del mio stesso sesso. Puoi andare a letto con altra gente che non sia del mio stesso sesso, ma non coinvolgerti con nessuno che sia del mio stesso sesso”.
Talvolta invece funziona al contrario: “Non è un problema se hai partner del mio stesso sesso, perché so cosa possono offrire e so come competere con loro, ma divento insicura quando trovi partner del sesso opposto perché possono offrire un’esperienza che io non potrei dare”. In ogni caso, il processo emotivo è circa uguale.
Una conseguenza di un sentimento simile (e credetemi, questo particolare sentire è davvero comune – così comune che è un cliché) è una coppia che cerca la figura mitologica della “Figa Bisex” che vada a letto con entrambi, basandosi sull’idea che questo preverrà ogni tipo di gelosia.
In ogni caso, l’idea generale è: Una persona ha una relazione primaria in atto. Uno dei due, o magari entrambi, comincia una relazione sessuale o romantica con qualcun altro. Una delle persone nella relazione primaria ha una reazione di gelosia, tipo “Non m’importa se sei con un partner dello stesso sesso, ma quando sei con uno del sesso opposto mi sento insicuro”.
Ora, mettete voi stessi in quella posizione: siete gelosi quando il vostro partner ha una qualche tipo di relazione con una qualche altra persona in determinate circostanze, come ad es. fare sesso con qualcuno del vostro stesso sesso. Cosa fate?
Be’, avete alcune scelte.
Potete scegliere l’approccio “Non sono il capo del mio partner, quindi gli lascerò fare la sua cosa; la mia gelosia è un problema mio da gestire, non dovrei provarla, quindi non lo farò”. Questo di solito prevede di schiacciare o sopprimere la gelosia, che in cambio di solito vuol dire ritrovarsi seduti a piangere in una stanza buia sentendosi come se si dovesse vomitare mentre il vostro partner è fuori a divertirsi, talvolta sommato a sbalzi d’umore e atteggiamenti passivo-aggressivi quando il vostro partner torna… sapete, giusto per aggiungere pepe alla situazione.
Ovviamente, starete di merda. Tornando al frigorifero, è come continuare a mettere cibo nel frigo anche se sapete che è rotto. Risultato: lattuga floscia e latte inacidito. Bon appétit!
Oppure, potete dire “Divento geloso se il mio partner fa X o Y con una persona di sesso Z, quindi mettiamo questa regola nella nostra relazione: niente X o Y con qualcuno di sesso Z”. Ecco fatto, non sentite più gelosia. Certo, la causa sottesa è sempre lì – non avete aggiustato niente. La cosa più facile che può accadere è che sei mesi dopo scoprite che anche l’azione W innesca la stessa gelosia. Okay, nessun problema – mettiamo fuorilegge anche W. Ma aspetta, anche Q e S innescano la gelosia – chi l’avrebbe detto? Ehi, possiamo farcela; imponiamo regole contro Q e S. Oh, e anche contro T, perché sai, T è un po’ tipo S. E imponiamo anche una regola contro – ma sai cosa, questo tuo altro partner mi fa sentire geloso in generale. Veto!!
E si finisce ad avere problemi all’interno della propria relazione perché, sai, conseguenze non intenzionali di tutto questo. Una delle conseguenze non volute di porre il veto su una persona che il vostro partner ama è che si ferisce il proprio partner; una delle conseguenze prevedibili di fare cose che feriscono il proprio partner è di danneggiare la vostra relazione.
Oppure, c’è una terza soluzione. Potete rompere con il vostro partner, perché vi sentite gelosi quando il vostro partner fa la cosa X con persone di sesso Y, e il vostro partner vuole fare X con persone di sesso Y, e a voi non piace l’idea di controllare il vostro partner e non vi piace nemmeno essere gelosi, quindi questa non è la relazione giusta per voi.
Ehi, almeno è una reazione onesta. Avete buttato via il frigorifero e lo avete rimpiazzato con uno nuovo.
E qui è dove finiscono le vostre opzioni, giusto?
Sbagliato. C’è un’altra opzione. Potete aggiustare il frigorifero.
In passato, quando il mio partner faceva qualcosa che mi rendeva geloso, ho provato a ignorare e basta la cosa, nella speranza che la gelosia scomparisse da sola, e ho provato a dire al mio partner di non fare più quella cosa, e nessuna di queste due soluzioni ha mai veramente funzionato. Al giorno d’oggi, con un po’ più di esperienza e (spero) una maggiore maturità emozionale alle spalle, la mia reazione è piuttosto diversa. Fossi io nei panni del vostro partner, la conversazione andrebbe in modo un po’ diverso.
Non ho difficoltà se la mia partner ha una relazione con un altro uomo, ma userò lo stesso questo come esempio. Se avessi un problema con quello, la conversazione tra me e la mia partner sarebbe qualcosa di simile a questo:
“Sono a disagio con questa cosa, e per qualche motivo l’idea di te che giochi da sola con una persona del tuo stesso sesso per me è ok, ma l’idea di te che giochi con una persona del mio stesso sesso non è ok per me.
Non capisco ancora questi miei sentimenti, ma pare che siano radicati in qualche tipo di paura (come la paura di non riuscire a competere con qualcuno del mio stesso sesso), o forse si tratta di gelosia. Devo lavorare su questo, perché mi rendo conto che è irrazionale e ingiustificato. Quindi, per me è ok che tu giochi con qualcuno di qualsivoglia sesso, ma vorrei parlarne con te dopo, per analizzare i miei sentimenti e le mie reazioni a riguardo, in modo da poterli capire e affrontare qualsiasi cosa sia ciò che li sta causando. Dopo che avrai finito, avrò bisogno di un po’ di tempo con te in modo da poter lavorare insieme per identificare cosa mi sta causando questa reazione emotiva irrazionale”.
Questo è ciò che intendo con “aggiustare il frigorifero”.
La cosa bella di fare questo è che, una volta isolate le reazioni emotive sottostanti la gelosia e identificati dei modi positivi per gestirle direttamente, potreste trovarvi nella situazione di non essere più gelosi. Anche se il vostro partner fa quella cosa che prima innescava la gelosia. Non siete più gelosi, e basta. Non dovete più imporre regole per bandire determinati comportamenti e non dovete più porre il veto su qualcuno, perché non sentite più gelosia.
Il lato negativo, tuttavia, è che la vostra paura irrazionale lotterà per proteggere se stessa; non se ne andrà facilmente. Il processo mentale va circa così:
“Se il mio partner fa queste cose con qualcuno del mio stesso sesso, allora potrei perderlo, perché qualcun altro potrebbe dargli le stesse cose che gli do io. Se perdo la mia paura di perdere il mio partner, non avrò più motivi per chiedergli di non fare quelle cose. Se non ho motivo di chiedergli di non fare quelle cose, allora il mio partner le farà, poiché so che vorrebbe farle. Se il mio partner farà quelle cose, lo perderò, perché allora qualcun altro gli darà le stesse cose che gli do io. Quindi è meglio che non superi la mia paura, perché se lo faccio, allora non avrò motivi per chiedergli di non fare certe cose e questo significa che le farà e questo significa che… lo perderò!”
E avanti così, in cerchi. Non volete perdere la paura, perché avete paura che succederà qualcosa di brutto, e non potete abbandonare la paura che accada qualcosa di brutto perché se lo fate… avete paura che accada qualcosa di brutto.
Aggiustare il frigorifero richiede uno slancio di fede. Richiede di credere, anche se la vostra paura vi dice il contrario, che il vostro partner stia con voi perché vuole stare con voi. Se partite dal presupposto che il vostro partner vuole stare con voi, allora tutto diventa possibile – compreso sconfiggere la vostra gelosia senza dover imporre regole.
Ma dovete partire da lì. Dovete crederci, anche se la vostra paura vi dice il contrario – e credetemi, lo farà.
Richiede anche comunicazione. Non sto cercando di dire che se siete sicuri e fiduciosi nella vostra relazione e non tentate di imporre regole per bandire gli inneschi dei sentimenti di gelosia, allora significa che sapete automaticamente cosa volete. Niente del genere.
In ogni relazione la comunicazione è assolutamente vitale. Mantenere una relazione sana significa parlare al vostro partner di come vi sentite e di cosa rimuginate, anche quando si tratta di sentimenti negativi o cose distruttive.
Ho scoperto che questo funziona al meglio quando la comunicazione è un dialogo e non un decreto. Piuttosto che dire “Sono geloso quando fai questo-e-quello; dunque ti proibisco di fare questo-e-quello”, potete dire “Sono geloso quando fai questo-e-quello. Ecco i motivi per cui mi sento geloso; questo è ciò che temo possa accadere. Come possiamo lavorarci insieme per affrontare queste cose?”
Ora, se siete a quattro zampe dietro il frigorifero con una torcia in bocca, probabilmente non volete che il vostro partner accumuli altro cibo nel frigo mentre ci state lavorando, giusto? Quindi sembra ragionevole dire “Tesoro, non mettere altro cibo qui dentro finché non ho sistemato il problema, okay?” E questo è esattamente ciò che molte persone vi diranno che stanno facendo quando vi dicono “Il mio partner fa qualcosa con qualcun altro e mi fa sentire geloso, così gli ho detto di non farlo – ma solo finché non sarò arrivato a capo del problema e saprò gestire la mia gelosia”.
Tutto benissimo, ma dovete essere molto molto cauti con questo tipo di approccio. Se non lo sarete, quello che accadrà sarà che i giorni diventeranno settimane, le settimane mesi, voi sarete ancora a disagio con il fatto che il vostro partner fa quello che fa, i mesi diventeranno anni e quello che sarà successo davvero è che avrete detto che avreste aggiustato il frigorifero e invece è ancora sempre nel suo angolo che butta acqua dappertutto e, di fatto, non state più comprando cibi refrigerati.
Quando si affrontano gelosie o insicurezze, la cosa importante è distinguere tra il non voler fare qualcosa perché è scomodo, e non voler fare qualcosa perché è in effetti dannoso. Alcune cose sono delle sciocchezze.
La gente spesso mi accusa di essere contro alle regole in generale nelle relazioni. In verità, non è affatto così; io ho regole in tutte le mie relazioni ed alcuni standard di comportamento che sono essenziali e non negoziabili per chiunque voglia una relazione con me. Non intendo tirare dritto e sostenere che non dovrebbero esserci alcun tipo di regole in una relazione. Piuttosto il contrario, alcune regole sono ragionevoli e prudenti, così come alcune paure sono razionali e giustificate.
Un esempio triviale è la salute sessuale. Le malattie veneree sono reali, esistono, e possono uccidervi. Chiunque in una relazione sessuale di ogni sorta, specialmente le relazioni sessuali multiple, deve sempre tenere a mente questa cosa, e mettere uno standard minimo di comportamento per sé e per i propri partner per gestire quel rischio. Infatti, sarebbe da idioti o da pazzi non pensare alle malattie veneree quando si creano i propri accordi di relazione, e la paura delle malattie veneree non solo è razionale, ma decisamente prudente. Creare regole per proteggere se stessi da quel rischio è un’idea dannatamente buona.
Le cose purtroppo non sono così chiare e semplici quando si tratta di rischi emotivi. Paure ed insicurezze sono dannatamente brave ad auto proteggersi e giustificarsi, e separare ciò che è effettivamente dannoso da ciò che è meramente fastidioso non è sempre facile. Richiede lavoro. Richiede di esaminare con occhio critico di cosa si ha veramente paura e cosa temete che succeda se il vostro partner continuasse a fare quella cosa che vi rende gelosi. E soprattutto richiede che vi chiediate regolarmente qual è il senso di tutto questo.
Molte persone nella comunità poly sembrano essere intrinsecamente pessimiste, e approcciano le relazioni con un senso di prepararsi al peggio.
Intendo con questo che molte persone iniziano la loro relazione poly dalla prospettiva che il poliamore sia di per sé intrinsecamente distruttivo, quindi non ci si può ragionevolmente aspettare che una relazione poly sia sana e positiva, e che se non fate il cane da pastore tutto il tempo e non gestite le vostre relazioni ed il comportamento del vostro partner in modo stretto, finirete per perdere tutto.
Lo potete vedere nel linguaggio che le persone usano per descrivere le loro relazioni. “Be’, abbiamo una struttura primaria/secondaria con lo scopo di proteggere la relazione primaria”. Proteggere la relazione primaria? Proteggerla da cosa? La premessa alla base è che se NON si ragiona in termini primaria/secondaria, allora automaticamente vi troverete in una situazione che distruggerà la relazione primaria; dopotutto, se non fosse questo il caso, perché dovreste avere bisogno di queste strutture per “proteggere” la relazione esistente in prima battuta? Se credete di avere bisogno di queste regole per far sì che le vostre necessità siano garantite, cosa vi fa pensare che le necessità di un’altra persona debbano per forza venire a spese delle vostre?
Quando partite dal presupposto che le altre relazioni sono una minaccia, e che avete bisogno di gestire e controllare quella minaccia, allora è ovvio che ha senso presumere che parte della gestione di quella minaccia sia imporre regole che mettono sotto stretto controllo le altre vostre relazioni. Ma se partite dal presupposto che il poliamore sia un’implicita minaccia alla vostra relazione esistente, perché cavolo vi mettete a fare poliamore?
Ma aspettate, può andare peggio! Infatti, il comportamento delle persone non sorge dal nulla. Le persone agiscono come agiscono per un motivo. Se il comportamento del vostro partner, lasciato senza controllo, è irrispettoso di voi e trascura senza ritegno le vostre necessità, allora non risolverete certo il problema mettendo dei controlli sul suo comportamento. Il problema è più profondo di così. Dall’altra parte, se il vostro partner vi ama e vi rispetta e vuole agire per il meglio nella vostra relazione, allora non c’è necessità di imporre dei sistemi di controllo sul suo comportamento; il suo comportamento rifletterà il fatto che vuole fare la cosa giusta con voi, e lo fa perché decide di farlo, non perché voi lo costringete. Come Shelly ha scritto altrove, il comportamento è un fenomeno emergente. Non potete davvero controllare il cuore del vostro partner attraverso il controllo del suo comportamento. Se il cuore del vostro partner non è davvero coinvolto nella vostra relazione, imporre regole non proteggerà la vostra relazione; se il cuore del vostro partner è nella vostra relazione, imporre regole per proteggerla è superfluo.
Torniamo al mettere verdure nel frigo mentre sta venendo sistemato. Sì, è davvero davvero una buona idea. Non è sempre vero che una persona che dice “non ora” intenda in realtà “mai”. Ci sono molte persone che dicono “non ora” perché stanno in effetti lavorando sul problema, e talvolta lavorare sul problema richiede tempo.
Ecco il punto, dunque. Lavorare sul problema significa lavorare sul problema. Significa fare delle azioni proattive verso la comprensione della gelosia sottesa. Significa fare progressi.
Talvolta capita che una persona creda sinceramente di voler affrontare le insicurezze sommerse o le paure dietro la sua gelosia, e riesce ad immaginare genuinamente un momento in cui non avrà più quelle paure e il suo partner potrà fare ciò che vuole senza scatenare la gelosia. Ma non andrete da qui a là senza difficoltà. Se aspettate il momento giusto in cui non vi sentirete più così a disagio, probabilmente aspetterete per sempre e quel momento non arriverà mai, perché è l’atto stesso di lavorare sulle paure e le insicurezze che crea disagio. Non potete sfidare una paura senza esporvi ad essa. Non potete aggiustare il frigorifero finché non vi metterete davvero a quattro zampe e non striscerete dietro di esso iniziando a trafficare nei suoi intestini con una torcia in bocca, ed è disagevole. Se dite “Non lo farò finché non mi sentirò a mio agio con questa cosa” e non sfidate il vostro disagio, allora state dicendo “Non lo farò” e state infilando le regole di nascosto dalla porta sul retro. Se la vostra relazione è rotta e dopo tre settimane state ancora dicendo “No, tesoro, non portare cibi refrigerati a casa, non funziona ancora”, che razza di progressi state facendo?
Le cose possono comunque complicarsi ulteriormente (questa faccenda delle relazioni romantiche è un casino, o no?) quando il vostro partner ha fatto qualcosa, intenzionalmente o meno, che ha danneggiato la vostra fiducia o vi ha maltrattato in qualche modo. Quando questo succede, ci vuole tempo per ricostruire la fiducia e riparare il danno, ed è ragionevole aspettarsi di non fare cose minacciose finché non si siano messi abbastanza tempo e distanza per separare il danno dal semplice disagio.
Naturalmente, dico “semplice disagio” anche se so molto bene che quel “semplice disagio” può essere un’onda travolgente di gelosia che vi lascia completamente devastati e tremanti in agonia, incapaci di fare o dire alcunché se non scacciare quella sensazione. Ehi, non ho mai detto che sia facile – solo che è possibile, e necessario.