Cosa è o non è un maschio dominante  -  18 Gennaio 2020 

 

Nel disordine e mancanza di cultura che ha generato il fenomeno di “50 sfumature” trovo sempre più spesso sui social dei post in cui si chiedono/discutono cose che dovrebbero essere assiomi indiscussi che chi si avvicina al BDSM non può ignorare, pena non aver capito in che ambiente si trovi e a rischio di fare danni.

Una della cose che più mi irrita è che si debba considerare il BDSM come sesso: c’è una bella differenza tra sesso e sessualità, ed il BDSM per tradizione è da sempre solo sessualità, non contempla necessariamente il sesso esplicito.

 

Allora definiamo cosa è il sesso esplicito: ogni interazione diretta tra un orifizio ed un organo sessuale, sono sesso esplicito la penetrazione vaginale o anale, il pompino, il cunnilingus (leccata di figa), non è sesso esplicito ogni tipo di masturbazione e l’uso di toys.

Ognuno è libero di farsi le proprie scene, ma non si può definire sesso esplicito quello che non lo è, né escludere il sesso esplicito dalla propria scena se questo è concordato e vi è il consenso condiviso.

Ognuno può prendere gli accordi che desidera con il proprio partner abituale su quello che può fare o non fare con altri partners, ma questo riguarda solo quella coppia.

Ovviamente mi sembra necessario ricordare che avere rapporti sessuali espliciti con partners occasionali senza aver verificato le rispettive analisi del sangue è un rischio che nessuna persona seria dovrebbe accettare, anche usando precauzioni, che sappiamo benissimo non assicurano il 100% di sicurezza. Aggiungo che molti ancora ignorano che la saliva è un veicolo di trasmissione di molte malattie gravi (sifilide e epatite tra le altre) che spesso sono asintomatiche e possono restare latenti per un lungo periodo, e che quindi usare la bocca senza alcuna protezione è un grande rischio.

 

Dopo queste premesse, passiamo a discutere brevemente quando un maschio dominante si può davvero definire tale.

La prima qualità di un dominante è il CONTROLLO, non solo sugli altri ma innanzitutto su se stesso.

Questo significa che se ha a che fare con un play partner occasionale, tendenzialmente non entra mai in erezione perché l’attenzione che si deve porre all’azione e la cura che deve avere per la partner lo tiene impegnato. Altro motivo è che se il sesso esplicito non è contemplato in quella sessione, il suo autocontrollo escluderà ogni eccitazione fisica, coinvolgendo solo quella mentale. Se non si deve fare sesso esplicito la sua mente sarà concentrata solo su come dare piacere e sulle reazioni fisiche e psicologiche della sua partner.

 

Questo non significa che un dominante non provi un forte piacere, ma è limitato ad un piacere mentale, che spesso è più forte e significativo di quello fisico: a seconda del suo carattere potrà essere soddisfatto del completo controllo della partner, oppure ed anche dal piacere della vista del suo corpo completamente offerto alle sue cure, oppure ed anche per la sofferenza offerta liberamente dalla partner, oppure ed anche (per me l’unica che conta) per la soddisfazione di quanta fiducia la partner gli ha concesso per offrirsi senza alcuna paura alle sue cure.

Naturalmente per fare questo è necessario avere chiari limiti e paletti alle azioni che si possono intraprendere con il pieno consenso della partner, e con la possibilità di fermare in qualunque momento l’azione se la partner ci ripensa o ha qualunque difficoltà.

 

Faccio alcuni esempi che per me sono ovvi e banali e che possono soddisfare pienamente i due partners nella massima sicurezza e senza effettuare sesso esplicito.

1)    Non amo lo shibari perché per la mia mentalità è rischioso ed una inutile perdita di tempo, se non un pretesto per attuare contatti fisici, che mi sembrano più seri se sono consensualmente definiti senza reticenze prima del gioco e pelle a pelle senza la scusa delle corde. Posso legare polsi e caviglie (non c’è bisogno dello shibari per sapere come, senza creare problemi di circolazione o di nervi) o usare un comodo strumento in cuoio e catene, usare una ball-gag e creare un hog-tie per poi carezzare i fianchi, le cosce e i seni, strusciare i miei pantaloni sul viso e sulla gag (senza essere in erezione e senza che lei se ne accorga) magari iniziando a sculacciare o frustare le natiche per portare l’eccitazione al massimo, solamente sfiorando la vulva ed il clitoride con le dita o con la frusta per giocare a teasing & denial (negazione dell’orgasmo)…

2)    Posizionare la partner con le braccia alzate (con la minima tensione e per un massimo di 10 minuti) e frustarla, accarezzarla, giocare coi seni, e dopo averla rilasciata a terra, se richiesto, indossare uno strap-on cavo + preservativo e penetrarla dolcemente o rudemente nell’orifizio che preferisce e nel modo richiesto…

3)    Quello che preferisco: appoggiare la partner sulle ginocchia e sculacciarla lungamente e dolcemente prima vestita poi abbassandole vestiti e mutandine, ponendo la massima attenzione alle reazioni corporee e lessicali, seguendo con il ritmo e magari anche diversi strumenti la sua eccitazione, possibilmente sino al suo orgasmo spontaneo…

 

Alla fine quello che volevo descrivere è come fare BDSM nelle sue definizioni originali per soddisfare entrambe i partners senza fare sesso esplicito e considerando che un maschio dominante non si può definire tale se si sente incapace di controllare anche il suo pisello…

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