Il contratto nel BDSM
Il contratto di schiavitù non è un contratto legale ed appartiene alla storia del BDSM, era ai tempi stilato di comune accordo dopo aver negoziato i limiti assoluti e le pratiche che il sub non desiderava gli fossero applicate.
Oggi non è quasi più utilizzato, rimanendo una cosa romantica più che funzionale, anche se è stato pubblicizzato persino nel famigerato “50 sfumature”, una delle tante imprecisioni sul mondo del BDSM che l’autrice ha voluto usare anche se non più attuale. Anche perché in 50 sfumature il contratto è già preconfezionato e solo da accettare da parte della sottomessa, prima ancora di conoscersi, mentre nella realtà è necessario frequentarsi e conoscersi bene prima di stilarlo, perché deve prevedere tutti quei paletti che sono indispensabili per rendere reale la fiducia reciproca.
Il contratto ha lo scopo d’impartire regole chiare e dirette alle parti interessate, deve ritenersi valido finché tutte le parti interessate siano consenzienti e consapevoli delle norme che lo regolano. Per la rescissione di tale contratto non sono previste ammende o ritorsioni. Il contratto non ha nessun valore legale.
Chi Domina “Dom”, ha la facoltà di decisione, supervisione e responsabilità dei sottomessi, risponde delle loro azioni, del loro operato, e ha facoltà di giudizio ed esecuzione di eventuali punizioni da infliggere.
Chi è sottomesso “sub”, ha l’obbligo di soddisfare i Dominanti in ogni forma richiesta, obbedire incondizionatamente a ogni ordine, ed essere consci di appartenere a chi Domina per tutta la durata del contratto.
Il contratto secondo Davide La Greca:
“Il contratto è l’accordo che si stringe tra dominante (Dom) e sottomesso (sub) e con cui il secondo cede il potere. Si parla di contratto 24/7 quando l'obbedienza è quotidiana, 24 ore al giorno.
Prima di tutto viene il rispetto reciproco. Posso anche ordinarti di mettere la faccia sulla tazza del water o comportarti come un cane. Ci sono pratiche altamente degradanti ma deve restare un gioco condiviso. Con regole accettate da entrambi.
Poi viene l'obbedienza. Che non è automatica. Si può trovare un sub ribelle. Ma alla fine deve esserci una cessione di potere. Con un contraltare... La cura del sottomesso. Il Dom deve assicurarsi che lo schiavo non si faccia male, né fisicamente né mentalmente né socialmente.
Il gioco dura finché uno dei due non lo interrompe. E non può continuare un secondo in più. Basta pronunciare la parola di sicurezza e ogni pratica deve essere interrotta.
Cosa intendo per cura sociale ? Non chiederò mai a una mia sub di camminare nuda in via Veneto. Così come non pubblicherò mai le sue foto. Alla fine della sessione deve essere in grado di vivere la sua vita normalmente.
In una relazione BDSM l'amore non è necessario né vietato. Diverso è per l'affetto.
Parlo dell'affetto inteso come spinta emotiva verso una persona. Non è certo amore. Che, ripeto, non è escluso. Anche se l'amore riduce l'intensità dell'esperienza perché il rapporto è diverso, è paritario. Mentre il BDSM non può essere paritario per definizione.”
Riporto, solo come esempio, una copia standard di contratto che ho utilizzato in passato e che naturalmente può essere cambiata ed integrata secondo le proprie esigenze, come infatti si nota nella insistenza dell’allusione ai giochi verberatori che sono la mia passione:
Io ………………….. con piena facoltà di intendere e volere accetto e desidero di divenire schiava. Sottoscrivo quanto sotto riportato e lascerò che tutto quello che il Padrone desidera e vorrà sarà parte di me ed io ne sarò onorata esecutrice in tutto e per tutto. Imploro fortemente la costrizione e la dominazione sul mio io e sul mio corpo e desidero che sia il Padrone a formulare e a decidere cosa dovrò fare. Il mio consenso si estende anche a terze persone cui sarò ceduta temporaneamente con la presenza e sotto l'occhio vigile del Padrone
e pertanto
1) comprendo pienamente il mio stato di schiava di proprietà esclusiva del qui presente ………………………..
e nell'essere conscia delle possibili condizioni che ne potranno scaturire.
2) Accetto e amo dare la completa ed immediata obbedienza per qualunque comando mi sarà dato.
3) Accetto e amo portare il collare, il bracciale, l’anello del mio Padrone, che mi dà orgoglio perché significa la Sua proprietà di me e la mia adorazione e devozione per Lui.
4) Accetto e amo portare le catene del mio Padrone che sono il simbolo della schiavitù a Lui, portare loro come richiesto mi dà orgoglio perché significa la Sua proprietà di me e la mia adorazione e devozione per Lui.
5) Ho molto da imparare per diventare schiava ben addestrata e ben educata.
6) Accetto ed amerò vestirmi in qualunque modo per l'ordine ed il piacere del Padrone.
7) Quando rimuovo l'abbigliamento dal mio corpo dovrà essere piegato ordinatamente.
8) Le mie gambe, ascelle, braccia e parti intime devono essere completamente rasate, lisce e pulite in modo che nulla di me sia nascosto alla vista del Padrone.
9) Accetto se il Padrone lo vorrà di abbandonare la mia casa e di trasferirmi dove Lui desidera.
10) Il mio posto è in ginocchio davanti al Padrone poiché è un privilegio l'onore di essere una Sua schiava.
11) Ogni volta che il Padrone parla io, anche se sto parlando, mi zittisco cosi che io possa essere in grado di ascoltare intensamente quello che ha da dire.
12) È mio pieno desiderio essere parte di una relazione che sia diseguale nella suddivisione dei compiti e del potere, io sola ho deciso di vivere in questo modo.
13) Desidero con entusiasmo, e senza limiti di consenso, qualunque forma di contatto fisico nella relazione con il Padrone.
14) È mio intento creare un irrevocabile trasferimento di potere e autorità al Padrone. Lo imploro fortemente di sculacciarmi e donarmi il piacere di tutti i giochi verberatori poiché ogni flagellazione per la schiava è piacere. Ogni volta la schiava conterà i colpi e si permetterà di dire: grazie Padrone, posso averne un altro?
15) La mia più grande soddisfazione si realizza quando so che ho soddisfatto il Padrone.
16) Non ci può essere maggior dolore o sofferenza che quando il Padrone non è contento di me.
17) I miei limiti non devono essere rispettati. Mi fido del Padrone su come portarmi oltre. Sarà per me piacere e sfida progredire ed adeguarmi sempre più nel tempo.
18) La mia vita non ha senso ed è vuota senza il Padrone.
19) Il pianto in qualsiasi momento e' buono ed atteso: vuol dire legarmi di più al Padrone, vuol dire regredire per poi essere amabilmente gestita e consolata da Lui.
20) Solo in completa sottomissione al Padrone posso realizzare la profondità dell'amore che ho per Lui.
21) Desidero che il Padrone mi permetta di nutrirmi del Suo succo, in casi rari e privilegiati posso indossarlo.
22) Io adoro il corpo del Padrone pulito, sudato o sporco, desidero leccarlo e baciarlo se me lo permetterà. Se un giorno il Padrone lo desidererà sarei onorata di poter bere la Sua pioggia dorata dal Suo membro.
23) le esigenze del Padrone debbono sempre venire prima delle mie, questo mi detta la mia indole slave, attraverso questo offro tutta me stessa.
24) Se il Padrone dovesse concedere la libertà alla schiava poiché non più di Suo gradimento la stessa dovrà eseguire un ultimo ordine: sparire e mai e poi mai in nessun caso ed in nessun modo dovrà nutrire propositi di ritorno.
25) Accetto fin d'ora le punizioni che il Padrone deciderà in conseguenza di mie negligenze o solo per il piacere Suo. Se una punizione mi risultasse insopportabile alla parola AMAMI la punizione stessa verrà sospesa e riprenderà solo dopo un periodo ritenuto congruo dal Padrone.
26) Io sono il più grande tesoro del mio Padrone .
27) Mi è permesso di suggerire modi per continuare la mia formazione o il suo uso di me , rivolgendomi direttamente al mio Padrone.
28) Devo sempre rispondere pienamente sia fisicamente che verbalmente a tutto ciò che il mio Padrone fa con me . Le espressioni delle mie emozioni e le mie risposte fisiche sono importanti per Lui .
29) La schiava chiede il permesso al Padrone di poter integrare in futuro alcuni punti del contratto senza modificarli.