3) Uno strumento verberatorio al giorno (IMHO). 9/9/2015
Prima di proseguire con la mia rassegna sugli strumenti verberatori vorrei consigliare tutte le persone interessate a questo argomento di leggere questo interessante documento, da tenere come utile riferimento:
http://www.disciplinaria.it/testi/408e0522dff97/Tecniche/Tecniche/_RUDIMENTI_SULLA_VERBERAZIONE_DELLE_NATICHE.html/0
La cinghia, la classica cinta dei pantaloni, è un altro strumento base preso dalla vita di tutti i giorni, ma che ha un utilizzo pratico di pregio, il suo tocco forte produce una sensazione di “thud”, botta, che può produrre lividi e un notevole quantità di dolore perché non interessa solo la parte superficiale dell’epidermide ma va in profondità. Essendo però uno strumento generalmente non molto pesante, è valido più per il modo di colorare il sedere a strisce, che si formano facilmente ad ogni colpo di una certa potenza e creano anche una certa sensazione di bruciore che unitamente al dolore della botta, piace particolarmente a molti sottomessi. Che dire poi dell’effetto psicologico del Master che si sfila la cinta dei pantaloni… (Il testo tratta argomenti presi dalla mia personale esperienza e il mio personale giudizio e non vuole essere una esaustiva spiegazione, ma solo il punto di vista di una persona che ha maturato una certa esperienza, non va preso come legge universale e non m’illudo che i più esperti siano tutti d’accordo con quello che scrivo. Giusto per evitare sterili polemiche. IMHO)
Aggiungo una foto con i segni che si ottengono dall'uso della cinghia o del rebenque, o qualunque strumento che sia una striscia di cuoio: noterete che l'area è ampia e l'arrossamento indica una aumentata circolazione del sangue in tutta la parte.