L'amica Ela ha scovato un interessante ebook di Ayzad che dà risposta alle principali domande che ogni curioso vorrebbe fare sul BDSM, il link su Facebook è il seguente:

https://www.facebook.com/groups/768654563221778/?multi_permalinks=1683323028421589&comment_id=1683326791754546&notif_id=1523859028297093&notif_t=feedback_reaction_generic&ref=notif

 

Nessuna sfumatura di grigio: che cosa è veramente il BDSM, nero su bianco

                 

L’autore

 

Nato nel 1969, Ayzad è un giornalista, scrittore e divulgatore di sessualità insolite. Pratica BDSM da parecchi anni ed è l’autore del libro BDSM –Guida per esploratori dell’erotismo estremo, un best seller consigliato anche da diverse associazioni di sessuologi e psicologi.

Il suo sito ayzad.com raccoglie notizie, articoli, risorse ed e-book gratuiti sul mondo dell’eros estremo.

 

Prefazione

 

L’estate del 2012 sarà ricordata a lungo come una piccola rivoluzione sessuale. Grazie a un’operazione di marketing globale senza precedenti, il romanzo Cinquanta sfumature di grigio di E.L. James e i suoi due seguiti hanno portato oltre centodieci milioni di lettrici in tutto il mondo a scoprire e apprezzare il cosiddetto ‘BDSM’, ossia i giochi erotici di dominazione.

Non era certo la prima volta in cui questo tema fosse tornato di moda: solo nel recente passato c’erano già stati Histoire d’O, Nove settimane e mezza, Secretary e tanti altri libri e film più o meno importanti il cui successo aveva confermato quanto interesse vi fosse verso certe pratiche. A fare la differenza è stata però la dimensione del successo. Quella che fino ad allora era stata una misteriosa passione per intenditori è improvvisamente divenuta un fenomeno di costume. E così sono arrivati anche i problemi.

Già, perché la trilogia delle Sfumature è solo un romanzetto rosa ispirato – fra tutte le fonti possibili – ai vampiri di Twilight. Il suo obiettivo è far sognare alle lettrici la versione aggiornata e pornografica della favola del Principe Azzurro, non certo approfondire le complessità di una vera relazione o descrivere come venga effettivamente vissuto il BDSM nella realtà. Peccato però che non tutte le persone che l’abbiano letto se ne siano rese davvero conto.

Un po’ come nella storia del bambino che dopo avere visto un film di Superman si butta dalla finestra con un lenzuolo al collo credendo di poter volare, tanti lettori (e molti giornalisti) si sono infatti convinti che l’eros estremo fosse veramente quello di Anastasia e Christian Grey e si sono lanciati a emularli senza sapere bene cosa stessero davvero facendo.

Il risultato lo vediamo nei telegiornali di tutto il mondo, con un aumento improvviso delle notizie relative a incidenti imbarazzanti o letali – che sono tuttavia appena la punta dell’iceberg. Solo nella mia attività, per esempio, incontro sempre più persone che per avere affrontato da sprovvedute queste pratiche hanno subito danni psicologici, sociali o addirittura fisici che si sarebbero potuti tranquillamente evitare con un minimo di preparazione.

La colpa naturalmente non è dei romanzi né del BDSM in sé, che resta un bellissimo gioco erotico vissuto senza problemi da centinaia di milioni di donne e di uomini ogni giorno. La responsabilità è semmai della spettacolarizzazione che se n’è fatta negli ultimi anni, sottovalutando la complessità e le implicazioni di un mondo che dopotutto ‘estremo’ lo è davvero, e come tutte le attività estreme va avvicinato consapevolmente.

Considerati i miei 25 anni di esperienza di queste cose, ho pensato allora che fosse utile realizzare una brevissima guida introduttiva a cosa sia veramente il BDSM. Per evitarsi guai, ma anche per ottenere il massimo piacere e divertimento da un fenomeno che ha molto da offrire se solo lo si affronta con intelligenza.

Buona lettura

                 

Cosa vuol dire BDSM

 

Quello che chiamo spesso ‘eros estremo’ o ‘giochi di dominazione’ è l’insieme di moltissime pratiche erotiche differenti accomunate da una struttura simile: uno dei partner dirige le cose e decide cosa debba sperimentare l’altro, mentre quest’ultimo si rende disponibile ad accettare e assaporare ogni stimolo, contribuendo attivamente all’esperienza di entrambi. Detto così sembra complicatissimo, ma si tratta semplicemente della realizzazione pratica del «fammi tutto quel che vuoi» che si sussurrano da sempre infinite coppie di innamorati. 

In altre parole, è un contesto sicuro nel quale diventa possibile riscoprire i piaceri offerti da sensazioni, emozioni e relazioni che restano normalmente escluse dalla vita quotidiana.

Quando si parla di sesso c’è però l’abitudine diffusa di usare termini stranieri e sigle abbastanza impronunciabili, per cui nell’uso comune queste stesse attività vengono indicate anche con il termine

BDSM

…che è l’acronimo di:

Bondage – cioè ‘legame’, sia nel senso di corde e manette, sia in quello di rapporto molto stretto fra due persone;

Dominazione – o Disciplina, a seconda delle interpretazioni. In entrambi i casi vuol dire che uno ordina e l’altro ubbidisce, venendo punito se non si comporta come desiderato;

Sadismo – il piacere ottenuto dall’infliggere sofferenza;

Masochismo – lo specchio del precedente, cioè il piacere che deriva dal soffrire per il godimento altrui.

 

Come vedremo, tutto ciò non ha molto a che fare né con la confusione delle Cinquanta sfumature, né con gli eccessi pornografici che si vedono su tanti siti Web – ma soprattutto non ha niente a che fare con il sadomasochismo inteso in senso clinico.

 

BDSM contro sadomasochismo

 

Benché di solito i mass media tendano a fare di tutta l’erba un fascio, c’è una grande differenza fra BDSM e sadomasochismo. 

Entrambi nascono dall’istinto naturale di dominazione e sottomissione che accomuna qualsiasi mammifero - esseri umani compresi - ma tutto dipende da come vengono espressi tali istinti.

 

Se li si lascia scatenare in maniera incontrollata:

•       Vengono vissuti come una forma di masturbazione, in cui l’altra persona è trattata solo come uno strumento per realizzare la propria fantasia

•       Provocano malessere a se stessi e agli altri

•       Possono arrivare a trasformarsi in crimine e causare danni sociali

Tutto ciò costituisce una patologia abbastanza rara chiamata tecnicamente sadomasochismo e che va, ovviamente, curata.

 

Se però gli stessi istinti vengono controllati, filtrati attraverso l’intelligenza e la consapevolezza:

•       Vengono vissuti in armonia con un partner consenziente

•       Sono uno strumento per conoscere meglio se stessi e il partner

•       Non provocano alcun disagio sociale

In questo caso si parla di BDSM, che è l’argomento di questa guida e un piacevole gioco erotico praticato da più persone di quanto si immagini.

                 

In cosa consiste

 

Riassumere in poche parole in cosa consista il BDSM è piuttosto difficile, perché comprende letteralmente centinaia di possibili pratiche e ciascuna coppia lo interpreta nel modo che le è più congeniale. Stabilito chi avrà il ruolo dominante e chi quello sottomesso, il bello è proprio liberare la fantasia secondo i propri gusti. Di sicuro però quando viene vissuto in modo sano il BDSM…

•       È qualcosa che arricchisce il sesso, ma non lo sostituisce

Nulla vieta di inventarsi situazioni prolungate anche per giorni nelle quali far crescere la tensione erotica senza che ci siano contatti sessuali – ma sarebbe malsano pensare che una qualsiasi pratica alternativa possa prendere il posto di una parte fondamentale delle relazioni di coppia.

 

•       È un gioco e non uno stile di vita

Gli appassionati usano il termine ‘24/7’ per indicare un rapporto in cui i ruoli BDSM vengono vissuti con convinzione anche al di fuori della camera da letto, a tempo pieno. Ciò non significa però rinunciare a una normale vita sociale, al lavoro, a hobby, amicizie o altro: subordinare tutta la propria esistenza a una qualsiasi forma di sessualità è sintomo di qualcosa che non va.

 

•       È fluido, in continua evoluzione

A parte alcune regole di sicurezza che vedremo dopo, l’eros estremo non ha nulla di immutabile perché anche noi stessi cambiamo e ci evolviamo in continuazione – logico quindi adattare di volta in volta il gioco alle proprie voglie, capacità e fantasie del momento. Chiunque sostenga il contrario mente, oppure è uno sciocco.

 

•       È fatto di emozioni estreme, non di pratiche al limite

Chi sceglie di fare BDSM è spinto dal desiderio di sperimentare qualcosa più intenso della routine quotidiana. Per alcune persone ciò significa farsi frustare o praticare piercing multipli; per altre può bastare l’emozione di trascorrere la giornata indossando gli abiti scelti dal partner e sentendosi la sua bambola, o lasciarsi bendare e legare i polsi. L’unico punto irrinunciabile è “sentire” davvero il gioco.

 

•       È una esperienza interiore oltre che fisica

Il BDSM – come ogni altra attività erotica – può essere fatto meccanicamente, come pura ricerca della prestazione. Come e più di tutte le altre attività, dà tuttavia il meglio di sé quando lo si vive come occasione per conoscere meglio se stessi, le proprie possibilità, i propri limiti e i propri pregiudizi; per migliorare la comunicazione col partner, la fiducia reciproca e la complicità di coppia. E di opportunità ne offre parecchie, credetemi.

                 

Chi lo pratica

 

Un pregiudizio frequente è che a fare BDSM siano solo pochi individui assai strani. Come invece avrete probabilmente già intuito, la realtà è un po’ diversa.

Nel corso degli anni sono stati compiuti diversi sondaggi e ricerche sull’argomento, che hanno prodotto risultati piuttosto costanti. Secondo la definizione data all’inizio, che raccoglie sotto il termine ‘BDSM’ tutti i giochi di dominazione dal più soft al più estremo, nei paesi industrializzati: 1 persona su 6 nutre fantasie erotiche di questo tipo;

1 persona su 10 le ha realizzate in pratica.

Il che significa per esempio che, basandosi sui dati Istat del 2011, in Italia ci sono poco più di 4 milioni di uomini e donne fra i 18 e i 65 anni che praticano BDSM. È un numero pari a tutti gli abitanti della provincia di Roma, o cinquantamila in meno dell’intera popolazione del Veneto.

A divertirsi così sono giovani, vecchi, ricchi, poveri, stupidi, geni, eterosessuali, gay, persone colte, ignoranti, single, sposati, individui equilibrati e anche qualche sciroccato – cioè ogni genere di persona, proprio come è lecito aspettarsi in qualsiasi gruppo così numeroso.

È chiaro che per molti di essi si tratti di giochi occasionali e all’acqua di rose, ma anche che un fenomeno con una diffusione simile non possa essere considerato una “stranezza”. Tant’è vero che gli unici a trattarlo così sono i mass media, ai quali di solito fa gioco avere a disposizione qualche scandalo con cui riempire i servizi. Tutti gli altri hanno opinioni ben più ragionevoli, comprese due importanti categorie professionali.

                 

Cosa ne pensano…

 

Scoprirsi interessati a una sessualità alternativa può lasciare un po’ sgomenti, perché porta a confrontarsi con parti di sé che la società ci ha insegnato a reprimere fin dall’infanzia e che normalmente teniamo nascoste perfino a noi stessi. La confusione iniziale conduce spesso a porsi domande ingenue ma che sul momento appaiono drammatiche, fra cui la sempreverde: «devo farmi curare?»

Prima di continuare è bene pertanto sapere come la società civile giudichi il BDSM.  

 

La medicina

Psicologi e psichiatri usano come criterio diagnostico un manuale chiamato DSM che – semplificando un po’ – adotta il seguente criterio:

«Gli unici comportamenti patologici sono quelli che creano disagio a chi li mette in pratica o a coloro con cui interagisce»

Quindi, come dicevamo prima: sadomasochismo no, ma BDSM… fate pure. 

 

La legge

Per la legge italiana l’eros estremo si trova al confine fra crimine e legalità, rappresentati dalle diverse interpretazioni dei codici. Naturalmente è sempre illegale e sanzionabile qualsiasi attività non consensuale, contraria al buon costume o con minorenni, che del resto non farebbe parte del BDSM. Se invece i giochi vengono gestiti con buon senso sono considerati un’espressione della sessualità umana come tante altre – con una importante eccezione:

Se per caso qualche pratica particolarmente estrema o un incidente dovessero provocare una lesione con prognosi superiore alle tre settimane, il medico che la rilevi è obbligato a denunciarla d’ufficio, anche contro la volontà di chi l’ha subita. 

 

Nota bene: quelli appena descritti sono solo gli approcci più frequenti alle pratiche erotiche estreme. Su queste valutazioni influiscono infatti anche la cultura delle singole persone, l’apertura mentale, il contesto e così via. Non dare per scontate l’altrui intelligenza e benevolenza resta sempre una buona regola. Ma meglio ancora è prevenire situazioni sgradevoli. Vediamo come. 

 

I principi del BDSM

 

Il senso stesso dei giochi erotici di dominazione è vivere esperienze molto intense, quindi non c’è da stupirsi se la maggior parte delle pratiche comporti anche un certo rischio di provocare danni fisici o psicologici - che in genere però non sono causati da ciò che appare più pericoloso, bensì da dettagli minori che passano facilmente inosservati. Una preparazione approfondita costituisce pertanto la miglior prevenzione, e quando viene praticato da persone responsabili il BDSM rispetta sempre tre principi che riducono di gran lunga i rischi:

 

Collaborazione, non competizione

Nonostante certe scene di fruste, costrizioni, pratiche umilianti e così via possano far pensare a rapporti basati sulla competizione («Vediamo se riesci a resistere o cedi»), il normale approccio al BDSM si fonda invece sulla collaborazione. I partner si impegnano infatti a esplorare le sensazioni e le emozioni che scaturiscono da una situazione fuori dal comune, condividendo e donandosi reciprocamente ogni istante del percorso; resistenza e violenza sono del tutto fuori luogo.

 

SSC – Sano, Sicuro e Consensuale

L’acronimo è piuttosto noto, ma vale la pena di ricordare cosa significhi esattamente ciascuna lettera:

Sano – Per evitare danni fisici e psicologici, ogni attività va affrontata con atteggiamento maturo e responsabile. Conoscere almeno le basi della fisiologia permette di non superare i limiti del corpo umano;

Sicuro – Per ridurre i rischi non bisogna improvvisare, ma conoscere bene se stessi, il partner, le attività che si vogliono praticare e l’uso corretto di eventuali strumenti. Mantenere il pieno controllo permette di prevenire e affrontare eventuali emergenze;

Consensuale – Ogni partner ha desideri e limiti che vanno chiariti prima di fare alcunché e rispettati. Per farlo è necessario essere lucidi, non coinvolgere terzi inconsapevoli e concordare un segnale (una parola, un gesto o entrambi) con cui interrompere immediatamente il gioco in caso di problemi.

 

RACK – Risk-Aware Consensual Kink

Questa sigla inglese (letteralmente: ‘gioco erotico consensuale consapevole dei rischi’) indica che - oltre a quanto espresso dall’SSC - i partner hanno fiducia e rispetto l’uno dell’altro, scelgono consapevolmente di esplorare attività estreme e si prendono entrambi la responsabilità di affrontare insieme ciò che ne può conseguire. Il riferimento è sia ai normali ma intensi effetti psicologici e fisici, sia ai postumi di eventuali incidenti imponderabili.

 

Le pratiche

 

«Sì, d’accordo, ma cosa fanno in concreto quelli che praticano BDSM?» La curiosità è lecita, anche perché tutti questi accenni a rischi e pericoli sembrano scontrarsi con i concetti scandalosamente romantici che ho elencato qualche pagina fa. Dare una risposta completa non è tuttavia possibile, poiché le regole di sicurezza e responsabilità che abbiamo appena visto hanno un importante effetto collaterale:

Quando si ha ben chiaro ciò che per vari motivi è bene non fare, tutto il resto diventa lecito e sperimentabile.

Per intenderci, quando nel libro BDSM – Guida per esploratori dell’erotismo estremo ho provato a descrivere per sommi capi tutte le pratiche di questa arte erotica… mi sono servite oltre 700 pagine! Potrei quindi consigliarvi di venire a dare un’occhiata al mio sito ayzad.com per trovare qualche ispirazione, ma in realtà basta tenere a mente un concetto chiave comune a tutti i giochi: l’intensità.

Tengo a ripetere che ‘intenso’ non equivale a ‘esasperato’ o ‘senza controllo’, ma semplicemente a ciò che stimoli le emozioni più intense per quelle particolari persone, nelle loro particolari condizioni, in quel particolare momento. Gli ambiti principali sono quattro:

 

Intensità fisica

Esplorazione di stimoli insoliti per il corpo, come la costrizione (bondage e deprivazioni sensoriali), la temperatura (giochi con cera calda o ghiaccio), il sesso estremo (dilatazioni, orgasmo forzato) il dolore (dalla sculacciata a fustigazione, playpiercing, pinzette, elettrostimolazione…)

Intensità psicologica

Esperienza di comportamenti lontani dalla normale quotidianità:  esibizione, umiliazioni, ponyplay, negazione dell’orgasmo, sottomissione in generale…

Intensità relazionale

Pratiche basate sul forte divario di potere nei ruoli dei partner, come giochi di ruolo, disciplina, reificazione, giochi di toilette…

Intensità trasformativa

Pratiche che modificano radicalmente la concezione stessa della propria identità e del proprio corpo, quali regole fisse di comportamento, bodyplay (piercing permanenti, marchi), rapporto 24/7…

 

                 

Ma dove sta il divertimento?

 

È probabile che leggere il precedente elenco vi abbia lasciato un po’ perplessi. Se di alcuni di quei giochi si può intuire facilmente il fascino, altri suonano assurdi o disgustosi… davvero coltivare certe passioni non è una roba da pazzi? La risposta più precisa si trova in una celebre frase del maestro sufi Rumi, vissuto nel 1200:  

«Colui che non sente la musica pensa che chi danza sia matto»

O, se preferite una fonte più contemporanea, potete fidarvi di Louis Armstrong, che sospirava: 

«Se hai bisogno di chiedere cosa sia il jazz, non potrai mai capirlo»

 

Il fatto è che qualsiasi attività emozionante appare inesplicabile sotto la lente della logica. Per capirla bisogna concedersi di abbandonarsi ad essa – ma se proprio avete bisogno di una spiegazione scientifica, naturalmente c’è anche quella. A rendere piacevole il BDSM sono:

•       Il senso di complicità e intimità che nasce dal condividere esperienze estreme con il partner

•       L’emozione di trasgredire tutte le “buone maniere” imposte da società e quotidianità

•       La riappropriazione di una sensorialità sempre più sacrificata da vite troppo comode e troppo “virtuali”

•       L’esperienza dell’ordalia, cioè di mettersi alla prova e uscirne più consapevoli e forti

•       L’eccitazione per la scarica di adrenalina causata dal provare situazioni limite

Inoltre, per il partner sottomesso c’è la possibilità (in condizioni particolarmente favorevoli) che il mix di eccitazione mentale e sollecitazioni fisiche scateni il rilascio di endorfine – neurotrasmettitori che provocano un senso di benessere così intenso da essere identico alle estasi vissute dai mistici di ogni religione e cultura. E non per modo di dire: che si tratti dello stesso fenomeno è stato dimostrato in laboratorio. Chi pratica BDSM lo chiama ‘subspace’.

                 

I ferri del mestiere

 

L’aspetto più caratteristico del BDSM quando viene rappresentato dai media o dai siti specializzati è senz’altro costituito dalla gran quantità di strane attrezzature e abbigliamenti utilizzati – spesso in ambienti inquietanti e pieni di macchine di tortura, definiti con termine inglese ‘dungeon’. Ma servono davvero tutti quegli aggeggi complicati?

Nella realtà tutto dipende da come si vive l’erotismo della dominazione. A meno che non si tratti di un gioco frequente ed estremo, di solito non c’è bisogno di procurarsi alcun accessorio anche perché parte del divertimento può consistere proprio nell’inventare nuovi utilizzi sensuali per i comuni oggetti quotidiani.  L’unica accortezza è come sempre informarsi prima di agire in modo da evitare incidenti “imprevedibili”. Usare foulard di seta per legare i polsi come si legge nelle Cinquanta sfumature, per dirne una, è molto romantico… finché non si scopre che questo tessuto tende a rendere i nodi impossibili da disfare senza tagliarli. Molte sostanze comunemente usate come lubrificante sessuale vanno invece evitate perché favoriscono l’insorgere di infezioni o addirittura danneggiano i preservativi. Gli esempi potrebbero essere moltissimi.

Come in tutti i campi quando si vuole fare sul serio vale però la pena di procurarsi strumenti appositi, che hanno l’innegabile vantaggio di offrire sensazioni più particolari. Nella sezione Risorse del mio sito ayzad.com ho selezionato centinaia di negozi online, ciascuno dei quali è specializzato in qualche specifica tipologia di oggetti.

Quel che sicuramente non vi servirà è costruire una scenografia dedicata. Se proprio si hanno di queste esigenze estetiche, è molto più pratico rivolgersi ai moltissimi club appositi, motel tematizzati, dungeon a noleggio e così via.

                 

Fetish e feticismi

 

A proposito di estetica: cosa c’entrano col BDSM quegli strani personaggi incappucciati, vestiti di gomma e appollaiati su tacchi a spillo altissimi che si vedono spesso sul Web? La risposta è: ‘niente’.

I giochi erotici di dominazione sono – lo dice il nome stesso – basati su potere e controllo, e si possono o meno esprimere attraverso pratiche di stimolazione fisica anche piuttosto dure. Ma tutto ciò non richiede alcun abbigliamento particolare.

Quelle peraltro affascinanti immagini fanno parte del fetish, che è tutto un altro mondo fondato invece sull’estetica ipersessuale, cioè sull’esaltazione oltre ogni limite dei richiami sessuali. Se per esempio un tacco alto slancia la gamba e alza il sedere rendendolo più desiderabile, qui si indosseranno tacchi vertiginosi; se una vita sottile è un particolare che scatena l’eccitazione, nel fetish si usano corsetti mozzafiato che la mettono ancor più in evidenza; se il latex sulla pelle nuda dà una strana e piacevolissima sensazione di “seconda pelle”, nel fetish non è strano trovare appassionati che se ne ricoprono completamente.

Il motivo della confusione deriva da due cose: il fatto che per i giornalisti sia più semplice e spettacolare mostrare immagini fetish anziché BDSM, e la parziale sovrapposizione dei due mondi. In altre parole alcuni amanti del fetish fanno anche BDSM e viceversa - ma in genere si tratta di due cose ben distinte, che non c’entrano l’una coll’altra.

Un’altra preferenza erotica a se stante ma che viene spesso confusa con entrambe sono i feticismi, cioè l’attrazione smodata per un dettaglio di qualsiasi tipo anziché che per il partner nella sua interezza. Il più diffuso è il feticismo dei piedi, ma ce ne sono infiniti con i più diversi oggetti, compresi anche suoni e odori specifici.

Riassumendo: 

•       Feticismo – La venerazione o vera e propria attrazione passionale per qualcosa

•       Fetish – L’ostentazione dell’estetica della seduzione portata all’eccesso

•       BDSM – Un gioco di potere e controllo distinto dai due precedenti

Ma torniamo a noi… O meglio: agli altri.

                 

Incontrarsi

 

Dato che per divertirsi con qualsiasi pratica sessuale conviene essere come minimo in due, tutta la filosofia e la sapienza BDSM servono a ben poco se non si ha qualcuno con cui condividerle. Logico quindi che una delle principali preoccupazioni dei cultori dell’eros estremo sia incontrare il partner ideale. Dopotutto non si troveranno mica dappertutto… o no?

In realtà come dicevamo all’inizio gli italiani intrigati dalla dominazione sono più di quanto si immagini, quindi di solito basta proporre il gioco con buon gusto, senza dare l’impressione di essere maniaci pericolosi, per scovare abbastanza facilmente persone con cui sperimentare nuove possibilità. Certo, le probabilità diminuiscono se si hanno esigenze particolarmente specifiche o complicate, ma in questi casi si possono sempre percorrere anche diverse altre strade:

Ricerca online

Fra social network, siti di dating e altri di annunci specializzati Internet offre infinite possibilità per presentarsi ai potenziali partner in tutta la propria ricchezza erotica, senza dover nascondere i nostri gusti privati. L’importante è non esagerare in senso opposto:  profili volgari, poco sinceri o pieni di esagerazioni faranno fuggire qualunque persona dotata di buon senso. E, proprio come nel mondo reale, i migliori risultati non si ottengono andando a caccia come disperati ma semplicemente lasciandosi trovare.

Incontri a tema

Dimenticate le situazioni alla Eyes wide shut, che non sono mai esistite nella realtà. Gli appassionati di BDSM si incontrano molto più normalmente a comuni aperitivi (detti anche ‘munch’) e cene organizzati in modo informale e pubblicizzati online proprio come gli appuntamenti di qualsiasi altro gruppo che condivida un hobby. Per partecipare basta comunicare la propria adesione e comportarsi secondo le regole della buona creanza, dato che ci si limiterà a chiacchierare e fare amicizie.

Per andare oltre ci sono le feste vere e proprie, anch’esse facilmente rintracciabili con una ricerca su Google. Quelle serie si svolgono per motivi legali in locali che richiedono tesseramento (altrimenti sarebbero atti osceni in luogo pubblico) e prevedono di solito abbigliamento a tema. Il bello è che di solito l’atmosfera è molto più educata e rilassata che in un normale club, quindi non c’è da avere particolari timori. Per farvi un’idea di come siano potete visitare il sito www.sadistique.com.

Professioniste

Inutile fare gli ipocriti: è un dato di fatto che molte persone si rivolgano a dominatrici professioniste per realizzare le proprie fantasie - le sottomesse di professione e i dominatori a pagamento sono invece rarissimi. Il vero problema è che in gran parte del mondo abbondano davvero raffinate esperte, competenti, con ambienti e strumenti da sogno: in Italia no. Che io sappia le prodomme (altro termine inglese, rassegnamoci) affidabili nel nostro paese si contano sulle dita di una mano, mentre le altre sono prostitute riciclate o ragazze con poca voglia di lavorare – spesso oggettivamente pericolose.  Se proprio volete cercarne una scartate chi non abbia uno studio di almeno due stanze molto bene attrezzate, decine di abiti fetish e nessuna remora a mostrarvi come vengano disinfettati gli oggetti dopo l’uso. E sappiate che le professioniste vere non consentono alcun contatto sessuale con i clienti.

Comunità

L’alternativa apparentemente più semplice consiste nell’iscriversi a uno o più dei numerosissimi forum dedicati al BDSM sul Web, guardarsi in giro ed entrare piano piano a fare parte di quelle che vengono spesso definite ‘comunità’. Partecipando alle loro migliaia di discussioni sulle più bizantine sfaccettature dell’eros estremo come minimo ci si farà una cultura, e nel clima di simpatico cazzeggio c’è il rischio di fare colpo sulla persona giusta. Tutto vero, certo – ma prima di lanciarvi converrà leggere la prossima pagina…

 

Il BDSM online

 

Internet ha avuto un ruolo fondamentale nella creazione dell’attuale cultura BDSM. Per la prima volta nella storia, grazie alla Rete i pionieri dell’eros estremo hanno potuto entrare facilmente in contatto con migliaia di altri appassionati in tutto il mondo, confrontare le proprie esperienze e creare un corpus di conoscenze prima inimmaginabile, mettendolo a disposizione di tutti.

Questa entusiasmante prima fase è stata tuttavia seguita dall’afflusso incontrollabile di una massa di personaggi che con l’erotismo hanno poco da spartire: mitomani in fuga dalla realtà; esibizionisti; provocatori; disperati convinti che le dinamiche di dominazione/sottomissione siano un lasciapassare per la loro incapacità di relazionarsi; pornografi; predatori sessuali; gente in vena di scherzi e – numerosissimi – frustrati in cerca di fantasie trasgressive su cui masturbarsi senza bisogno di mettersi davvero in gioco.

Il risultato è che oggi sul Web le informazioni corrette e le persone valide sono disperse in un oceano di fuffa – o peggio. Ciò significa che avvicinarsi al mondo affascinante del BDSM passando da Internet richieda un’estrema cautela.

Non solo: una conseguenza sempre più evidente di questa confusione è che molti praticanti concreti abbandonino disgustati la dimensione virtuale, lasciando la Rete in balia proprio delle figure più discutibili. Specialmente in Italia oggi si può dire che l’eros estremo online e quello reale siano mondi quasi del tutto separati.

 

Dove informarsi

 

Spero che questa breve guida vi sia stata utile per farvi un’idea della realtà del BDSM, che tuttavia è una cultura così vasta da non potere certo essere descritta tutta in così poco spazio. Se desiderate approfondirla vi invito a visitare il mio sito ayzad.com, nella cui sezione Risorse troverete un elenco costantemente aggiornato dei migliori libri e siti web attraverso cui conoscere il mondo dell’eros estremo, e un glossario con la spiegazione di tutti i termini usati dagli appassionati.

Nella sezione I miei libri potrete inoltre scaricare gratuitamente altri ebook, fra cui un estratto da BDSM – Guida per esploratori dell’erotismo estremo contentente i capitoli iniziali del libro.

Ci rivediamo lì?