Aggressività sessuale - 6 Marzo 2020
Il rischio coronavirus ci impedisce di muoverci se non per le cose indispensabili ed il tempo bruttino non mi invoglia a fare la solita lunga passeggiata in Restera, perciò finisce che scrivo per passare il tempo o vi sommergo di foto dei miei passati hobbies…
Oggi parlerò da ignorante in medicina ed in psicologia, di quella che io definisco aggressività sessuale, nel senso che è mossa dagli ormoni, e che, a torto o a ragione, vedo attribuita soprattutto ai maschi della razza umana, nell’ambiente spesso definiti MDF (morti di figa).
Non sto parlando dell’insano e per me incomprensibile istinto o raptus dello stupratore o del molestatore seriale, che considero una malattia grave e onestamente non so nemmeno se sia curabile, uomini del genere possono sembrare normali, ma se si indaga a fondo non credo abbiano mai manifestato istinti sani.
Parlo invece dell’atteggiamento culturale della nostra “Società Occidentale” in cui il maschio è cacciatore, prende l’iniziativa in una serie di ridicoli teatrini volti a convincere la donna a fargli compagnia in maniera più o meno intima, usando ogni mezzo, passando per l’adulazione e la menzogna, pur di ottenere “la preda”.
Al di là dell’origine animale e della relativa carica ormonale, è un atteggiamento patriarcale, frutto della obsoleta cultura occidentale in cui il maschio era capo famiglia e manteneva la sua femmina, mentre la femmina era fattrice e si occupava solo della gestione della famiglia e della casa.
Io sin da ragazzo, quando ancora non mi erano chiari i connotati sessuali della cosa, provavo avversione per questi rituali, secondo cui il maschio ci prova e la femmina deve rendersi preziosa e fingere di rifiutare, o comunque tirarla in lungo, parlo anche delle cose più banali, come una uscita insieme o il cinema, li sentivo non miei, non naturali: se mi piaceva una ragazza glielo dicevo direttamente, sconvolgendo spesso la sua reazione, non essendo abituata alla semplice richiesta. E naturalmente ho collezionato una maggioranza di rifiuti, che probabilmente avrei collezionato ugualmente, ma le volte che non ho avuto un rifiuto ho instaurato una bella amicizia, pulita e limpida
Non so da chi o cosa ho avuto questo imprinting, forse da nessuno, è semplicemente la natura che ci imposta senza pregiudizi, che invece chi si lascia pesantemente condizionare dalla Religione o dalla Società (attraverso la Famiglia) perde questa naïveté. E’ quindi stata la mia naturale ribellione ad ogni postulato e la libertà lasciatami dai genitori di comportarmi senza rigidità, secondo il mio giudizio ma con un esempio etico da parte loro, che mi hanno salvato e fatto scoprire la cultura del consenso ante litteram.
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E veniamo al punto: è innegabile che esista una pulsione sessuale attiva nei maschi, che si esprime sulla base della propria educazione e quindi può essere assolutamente nascosta o più evidente quando l’educazione è carente. Non sono sicuro di quello che passa per la mente di una donna quando conosce o vede un maschio, ma sono certo che quando un maschio conosce o anche solo vede una donna, è innata ed involontaria una valutazione di gradimento sessuale, che può passare anche inosservata nella sua mente, perché abituato ad un atteggiamento da gentiluomo educato, ma è sicuramente passata, e ad un attento osservatore se ne rende evidenza dal suo comportamento più o meno affabile e disinvolto, senza che lui stesso se ne renda magari conto.
E qui scatta la differenza: chi non ha ben digerito le regole dell’educazione o del Bon Ton, o pensa di poterne fare a meno (perché si ritiene affascinante ?) si comporta con un atteggiamento che considera di intrigante aggressività, facendo ben capire che la persona conosciuta è di suo interesse e gradimento, talvolta sopra le righe.
Il bello (in realtà brutto, non vorrei essere frainteso) è che molte donne sono stuzzicate da questo modo di fare e stanno al gioco…
E’ chiaro che si tratta solo di un inizio e che le cose potranno andare in ogni possibile direzione in seguito, in base alla forza o debolezza del carattere delle due persone, ma resta un punto di partenza non sano, con insito un germe di manipolazione e il possibile comportamento maschile tossico, di cui tanto si discute in questi tempi.
Nel nostro ambiente in particolare, dove è facile confondere la dominanza con un atteggiamento di narcisismo tossico, i danni possono essere grandi.
Persino io sono stato recentemente accusato da un masterone molto noto (e che continuo comunque a stimare ed apprezzare) di un atteggiamento “un po' fastidioso e direi quasi passivo-aggressivo di fare il pavone vantando esperienza e crediti”, atteggiamento in cui non mi riconosco, forse perché i crediti (semplicemente esposti e non vantati) sono reali e molto semplici e banali, perché io non sono una prima donna e non ho mai parlato di esperienze che non ho vissuto realmente, e se mi si accusa “Da una persona con davvero 50 anni di esperienza reale mi aspetterei molto, ma molto di più. Roba che Jay Wiseman dovrebbe chiamarti “Maestro”, ed ancora “visto che il tuo interesse è comunque verso un approccio tendenzialmente soft verso la verberazione. Quindi non stiamo parlando di pratiche che richiedano particolari doti tecniche. Il punto è anche lì... non ci vogliono 40 anni di esperienza per imparare a fare quello che fai come lo fai. E' come dire... vantarsi di guidare la macchina da 40 anni perchè si va a fare la spesa e si riesce a parcheggiare paralleli al marciapiede.“, significa solo che non si è compreso che io non intendo misurarmi con chi si crede un mostro sacro del BDSM, mi limito modestamente a considerarmi un esperto Spanker e poco più, ma non vedo perché se lo faccio da 50 anni qualcuno dovrebbe avere da ridire sulla mia esperienza (senza nemmeno conoscermi ed avermi visto all’opera).
In sintesi le raccomandazioni per chi è novizio o sta pensando di entrare nell’ambiente sono sempre le stesse: non si possono cambiare in un batter d’occhio i danni provocati da millenni di patriarcato, questo è compito della scuola e della famiglia, quindi cerchiamo di metterci la nostra buona volontà per approvare modifiche all’insegnamento e dare una cultura del consenso almeno ai nostri figli,
ma al di là di questo,
1. non accettate mai inviti da persone che non conoscete profondamente e di cui non avete riscontri pubblici.
2. un rapporto BDSM è come una qualunque relazione: ci si conosce, ci si comprende e solo se ci si arriva a stimare si può proseguire, sia solo sessualmente che con sentimento.
3. è facile confondere un uomo forte, dominante, con un malato di narcisismo tossico.
4. nessuno è autorizzato ad approfittare del vostro desiderio di sottomissione, finito il gioco si ritorna persone con uguale dignità: il rispetto è la prima regola del BDSM.
5. se un rapporto non vi soddisfa, uscitene subito, una esperienza negativa è solo scuola, basta non continuare nell’errore.
6. accettate consigli solo se avete buone referenze su chi ve li dà, e ricordate che esistono ottimi libri (specialmente quelli scritti da Ayzad – ayzad.com) che chiunque, sia anche solo curioso del BDSM, dovrebbe obbligatoriamente leggere.